Steve Cropper, leggendario chitarrista e compositore, è morto all’età di 84 anni a Nashville. La notizia è stata diffusa dalla famiglia, che ha dichiarato: “Piangiamo la perdita di un marito, padre e amico, ma ci è di conforto sapere che Steve vivrà per sempre grazie alla musica”.
Gli inizi e il successo con Booker T. & the M.G.’s
Nato il 21 ottobre 1941 a Dora, Missouri, Cropper si trasferì con la famiglia a Memphis nel 1950. Qui iniziò a suonare la chitarra all’età di dieci anni, influenzato da artisti come Lowman Pauling dei Five Royales, Chuck Berry, Chet Atkins e Jimmy Reed. Nel 1962, insieme a Booker T. Jones, Lewie Steinberg e Al Jackson Jr., fondò i Booker T. & the M.G.’s, una delle prime band multirazziali negli Stati Uniti. Il loro brano strumentale “Green Onions” raggiunse il primo posto nelle classifiche R&B e il terzo in quelle pop, consolidando il loro ruolo nella scena musicale dell’epoca.
Collaborazioni e contributi al Memphis Sound
Oltre al successo con i Booker T. & the M.G.’s, Cropper fu una figura chiave alla Stax Records, contribuendo come chitarrista, produttore e compositore a numerosi successi del soul e R&B. Co-scrisse brani iconici come “(Sittin’ On) The Dock of the Bay” con Otis Redding e “In the Midnight Hour” con Wilson Pickett. Il suo stile chitarristico, caratterizzato da precisione ed essenzialità, divenne un elemento distintivo del Memphis Sound.
L’esperienza con i Blues Brothers e riconoscimenti
Negli anni ’70, Cropper si unì alla Blues Brothers Band, formata da John Belushi e Dan Aykroyd. Partecipò agli album e ai tour della band, apparendo anche nei film “The Blues Brothers” (1980) e “Blues Brothers – Il mito continua” (1998). Nel 1996, la rivista Mojo lo nominò il secondo miglior chitarrista di tutti i tempi, dopo Jimi Hendrix. Nel corso della sua carriera, vinse due Grammy Awards e fu inserito nella Songwriters Hall of Fame.
