Un’escursione scolastica si è trasformata in tragedia nella Columbia Britannica, dove un orso grizzly ha aggredito un gruppo di bambini e insegnanti. Secondo quanto riportato dai media locali, undici persone sono rimaste ferite, due delle quali in condizioni estremamente gravi.
L’attacco è avvenuto giovedì nei pressi della cittadina di Bella Coola, a nord-ovest di Vancouver, in un’area boschiva molto frequentata dalla fauna selvatica. Le vittime sono bambini di 10 e 11 anni e alcuni docenti dell’Acwsalcta School, istituto gestito dal gruppo indigeno nuxalk.
In un comunicato diffuso su Facebook, la scuola ha espresso la propria vicinanza alle famiglie, dichiarando:
“Siamo devastati per le persone e le famiglie colpite dall’incidente con l’orso. Tutte le persone coinvolte stanno ricevendo assistenza medica e la nostra priorità è assicurarci che siano al sicuro”.
Gli insegnanti hanno affrontato l’orso
Secondo le ricostruzioni dei media locali, alcuni insegnanti avrebbero cercato di difendere i bambini affrontando l’orso pardo nel momento dell’attacco. Uno di loro ha riportato ferite gravi ed è stato trasportato in elicottero per ricevere cure urgenti. Le autorità della Columbia Britannica hanno confermato che, oltre ai due feriti in condizioni critiche, altre due persone hanno riportato lesioni serie.
Il Servizio di Protezione della Natura della Columbia Britannica ha invitato i residenti a evitare le zone boschive finché l’animale non sarà individuato. Anche le autorità nuxalk hanno lanciato un avviso alla comunità, raccomandando di non spostarsi di notte perché “l’orso non è ancora stato trovato”, e mettendo a disposizione autobus per i movimenti essenziali.
Un predatore potente e veloce
Il grizzly dell’ovest canadese è tra i mammiferi più imponenti del continente: può raggiungere i 300 chilogrammi e un’apertura fino a 2,5 metri. Nonostante la sua mole, è in grado di correre fino a 50 km/h ed è un abile arrampicatore.
Le ricerche dell’animale proseguono, mentre la comunità di Bella Coola resta in allerta e si stringe intorno alle famiglie dei feriti.
