Divorzi grigi in aumento: il ruolo chiave della mediazione familiare secondo l’esperta

Katia Caranese, mediatrice familiare, spiega su Radio KissKiss come la mediazione aiuti le coppie in crisi, le differenze con la consulenza legale e i segnali per rivolgersi a un mediatore.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento dei cosiddetti “divorzi grigi”, ovvero separazioni tra coppie di lunga data. In questo contesto, la figura del mediatore familiare sta diventando sempre più centrale. Katia Caranese, mediatrice familiare, è intervenuta ai microfoni di Radio KissKiss per spiegare come funziona la mediazione e quando può essere utile.

Mediazione familiare: come funziona e cosa la distingue dalla consulenza legale

Durante l’intervista, Katia Caranese ha chiarito subito la differenza tra mediazione familiare e consulenza legale. «La mediazione familiare è un processo molto semplice. Infatti rappresenta uno spazio neutrale dove le coppie, quando non vanno più d’accordo — quindi in quei casi di separazione o di divorzio — possono parlare senza litigare. Io aiuto proprio i genitori a trasformare il conflitto in un accordo concreto», ha spiegato la mediatrice.

Il percorso si articola in poche fasi: «C’è una fase iniziale in cui i coniugi arrivano insieme e viene spiegato loro il processo, una fase centrale con la negoziazione, che forse è il momento fondamentale, in cui ci sono tutte le alternative e si definiscono tutti gli accordi condivisibili: dalla gestione del tempo da dedicare ai figli, ai bisogni dei figli, alle spese, riformulando in generale tutta la comunicazione. Una cosa fondamentale è che in mediazione non si attribuiscono mai colpe: si cerca solo di capire come andare avanti.»

La differenza principale con la consulenza legale, secondo Caranese, è che «in mediazione non si vince e non si perde. Si cercano soltanto soluzioni rapide, su misura e sostenibili, soprattutto per la tutela dei bambini, se presenti. La consulenza tutela i diritti e gli aspetti pratici, mentre la mediazione tende a cercare accordi condivisi che poi vanno rispettati.»

Quando rivolgersi al mediatore familiare: i segnali da non sottovalutare

Un altro tema centrale dell’intervista è stato quello dei segnali che indicano il momento giusto per rivolgersi a un mediatore familiare. Katia Caranese ha spiegato: «Purtroppo i segnali sono tanti, sono troppi e sono molto semplici da individuare all’interno della coppia. La coppia comincia a litigare sempre sulle stesse cose: ad esempio quei cinque minuti di ritardo che diventano un vero e proprio dramma, oppure su chi fa le faccende, e quindi si fa fatica a parlare, si tende subito a interrompere il dialogo, e i figli purtroppo iniziano a risentire di questo clima di tensione.»

La mediatrice ha poi individuato tre momenti chiave in cui la mediazione può essere utile: «Sono quelli prima della separazione, durante la separazione e dopo la separazione. Prima della separazione si viene da noi per rendersi conto che le cose stanno andando a rotoli: il dialogo è saltato e non vogliamo che il conflitto aumenti. Durante la separazione vogliamo riformulare gli accordi presi dai giudici, che magari non ci stanno bene, non seguono i nostri tempi o la nostra realtà genitoriale. Dopo la separazione si torna dal mediatore quando la comunicazione si blocca nuovamente e quando si vogliono creare nuove regole orarie più facili da rispettare.»

C’è anche un momento particolare che Caranese definisce «più che fondamentale»: «riguarda il momento cruciale della nascita del primo figlio, perché è un evento critico per eccellenza che obbliga i coniugi a ridefinire i ruoli e la relazione familiare.»

Consigli pratici per le coppie: come far durare la relazione secondo Katia Caranese

Nel corso della trasmissione, Katia Caranese ha voluto lasciare anche un consiglio pratico per tutte le coppie, sia quelle in crisi sia quelle che vogliono rafforzare la propria relazione. «La cosa fondamentale per far durare a lungo una coppia è avere meno pretese possibile e soprattutto accettare l’altro per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse.»

La mediatrice ha sottolineato l’importanza di rivolgersi a un professionista prima di intraprendere percorsi legali costosi e spesso lunghi: «Consigliamo ai nostri radioascoltatori di non ricorrere subito a costosi avvocati, perché questo allunga soltanto il processo e non serve a molto. Sono due percorsi complementari: bisogna fare entrambi.»

Infine, Caranese ha ribadito che la mediazione familiare non è solo per chi si separa, ma anche per chi vuole prevenire conflitti e migliorare la comunicazione all’interno della coppia, soprattutto nei momenti di cambiamento come la nascita di un figlio.

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