A quattro mesi dal debutto sul palco dell’Ariston, il mosaico di Sanremo 2026 sta finalmente prendendo forma. Le uniche certezze, per ora, sono scandite da tre appuntamenti chiave: il 23 novembre, al TG1 delle 13:30, l’annuncio dei Big in gara; il 14 dicembre la loro presentazione durante la finale di Sanremo Giovani; e poi il Festival vero e proprio, dal 24 al 28 febbraio. Tutto il resto è ancora fluido, a partire dal numero dei concorrenti: Carlo Conti ha lasciato intendere che la quota fissata a 26 potrebbe lievitare fino a 28 o addirittura 30, per rispondere all’affollata corsa delle case discografiche verso il palcoscenico più seguito del Paese.
In questo clima di attesa, il toto-nomi impazza. Eppure, tra indizi, programmazioni e segnali provenienti dall’industria musicale, un quadro plausibile del cast si può già delineare.
I nomi più forti: ritorni pesanti e debutti strategici
Tra i papabili più solidi spicca Alfa, deciso a tornare all’Ariston dopo il successo ottenuto nell’ultimo anno. Vicino al ritorno anche Blanco, in cerca di un nuovo corso artistico dopo gli incidenti di percorso post-Brividi. Molto probabile la partecipazione di Madame, al lavoro su nuovi brani che potrebbero ritrovarla in gara da solista.
Crescono poi le probabilità del duetto Elodie-Rkomi, così come la candidatura del tandem Masini-Fedez, confermata dallo stesso cantautore toscano. Interessante anche l’ipotesi di un brano condiviso tra Geolier e Gigi D’Alessio, che potrebbe rivelarsi un’arma promozionale per la tournée del rapper napoletano.
Piuttosto solida appare anche la possibile chiamata per Patty Pravo, unico nome senior che sembra aver superato senza indugi la selezione preliminare.
Gli indizi dei tour e dei progetti discografici
A scandire ulteriori certezze è il calendario dei concerti del 2026. Tommaso Paradiso ha un album imminente e un tour nei palasport già fissato: la sua presenza a Sanremo appare quasi una naturale estensione della strategia discografica. Anche Fulminacci ha un’agenda molto piena e una candidatura che sembra maturata nel tempo.
Venerus, dopo l’apparizione del 2024, si è proposto con convinzione, mentre sul fronte indie si muovono Levante, Maria Antonietta con Colombre e la talentuosa Emma Nolde, nome promettente per la famosa “quota Corsi”. Tra le voci emergenti, in pole position c’è La Niña, fresca di Targa Tenco per il miglior album in dialetto.
Sempre in ambito pop, cresce l’interesse attorno alla nuova avventura solista di California, ex metà dei Coma_Cose.
La suggestione più intrigante arriva però da Gianni Morandi: con una serie di concerti celebrativi già in arrivo, un passaggio all’Ariston potrebbe diventare il volano perfetto per un anno così significativo.
Rap, trap e scena urban: la nuova corsa all’Ariston
Dopo le edizioni dominate da Lazza, Geolier e Tony Effe, l’ideale staffetta rap potrebbe passare nelle mani di Tedua, impegnato nella preparazione di un tour di primo piano. Più defilate le possibilità di Luchè, mentre Ernia e Capo Plaza sembrano fuori dai giochi.
Tra i debutti quasi certi figura Sayf, esploso in estate con una collaborazione di altissimo profilo. Pista aperta anche per Neffa, tornato con un progetto doppio e una discreta dose di mistero sulle sue prossime mosse.
Tra i nomi più discussi circola quello di Tommy Cash, che potrebbe tentare un vero ingresso nel mercato italiano, anche se i numeri dei suoi recenti concerti non giocano a suo favore.
Dal circuito dei talent dovrebbero arrivare Trigno, fresco vincitore di Amici, e Settembre, trionfatore nelle Nuove Proposte dell’edizione 2025.
Le voci del pop italiano: ritorni, scommesse e qualche sorpresa
Molti anche i nomi che gravitano nella “classe media” della musica italiana. Tra i più probabili: Serena Brancale, Sangiovanni, Aiello, Arisa, Malika Ayane e Chiara Galiazzo. Sempre presente nel dibattito anche Sal Da Vinci, che rincorre il palco dell’Ariston da varie stagioni.
Sul fronte band, lo spazio sembra esiguo, ma alcune possibilità restano aperte: Benji & Fede potrebbero tentare nuovamente la carta Sanremo, mentre gli Zero Assoluto, rinvigoriti dalla popolarità su TikTok, rappresentano un’opzione interessante. E poi c’è un’idea che intriga molti: i Subsonica. Il loro rapido ritorno discografico dopo un album scartato in passato da Amadeus potrebbe trasformarsi in un gesto simbolico del nuovo corso firmato Conti.
Voci confermate: regolamento e struttura dell’edizione 2026
Il regolamento pubblicato a metà ottobre conferma la struttura ormai collaudata: cinque serate, finale riservata ai primi cinque classificati, ventisei Big più quattro Nuove Proposte e il ritorno delle cover al venerdì, con votazione separata e premio dedicato.
Confermato anche il sistema di voto: 34 per cento al televoto, 33 alla Sala Stampa e 33 alle radio. La prima serata sarà affidata integralmente ai giornalisti accreditati; la seconda e la terza si baseranno su una combinazione tra radio e pubblico; la finale unirà nuovamente tutte le componenti.
Un cast tra rinnovamento e continuità
In attesa dell’annuncio ufficiale, la sensazione è che Sanremo 2026 stia cercando un equilibrio tra tradizione e nuova spinta generazionale. Carlo Conti sembra intenzionato a costruire un’edizione che unisca pop mainstream, progetti urban, scelte simboliche e qualche nome inatteso. Se molte delle ipotesi si trasformeranno in realtà, quella del 2026 potrebbe rivelarsi una delle line-up più variegate e discograficamente forti degli ultimi anni.
Ora non resta che attendere il 23 novembre: la corsa all’Ariston è appena cominciata.
