Venerus presenta il nuovo album “Speriamo” e racconta il suo coraggio su Radio Kiss Kiss

Venerus ospite da Marco e Raf a Dedikiss su Radio Kiss Kiss parla di coraggio, del suo nuovo album "Speriamo" e delle esperienze che lo hanno segnato, tra performance artistiche e viaggi in moto.

Venerus è stato ospite di Dedikiss su Radio Kiss Kiss per presentare il suo terzo album, Speriamo. Durante la puntata, il tema centrale è stato il coraggio, raccontato attraverso esperienze personali dell’artista e le storie degli ascoltatori. Venerus ha condiviso aneddoti sulla sua carriera, le sue scelte di vita e il significato profondo del suo nuovo lavoro discografico.

Venerus e la performance nella metro: “Ho vissuto quattro giorni in una teca di vetro”

Durante l’intervista, Venerus ha raccontato a Marco e Raf uno degli atti di coraggio più recenti della sua vita artistica.
“Qualche settimana fa mi sono chiuso in una galleria, in una stazione della metro, per quattro giorni, per fare una performance. Sono stato lì dentro, ho vissuto dentro questa teca di vetro per quattro giorni e lì scrivevo e cancellavo parti di testi di questo disco. Per me era abbastanza naturale, però devo ammettere che poi, quando ho cominciato a farlo, mi sono accorto che era un’impresa.”
L’artista ha spiegato che usciva dalla teca solo per bere, mangiare e andare in bagno, per poi rientrare subito.
“Più che per trovare ispirazione, l’ho fatto per comunicare una libertà d’animo, diciamo, anche alle persone che passavano — sempre di fretta, sempre di corsa — e io ero lì a scrivere lentissimo, a cancellare. È stato molto bello, molto potente.”

Questa esperienza, secondo Venerus, rappresenta bene lo spirito del suo nuovo album.
“È un po’ la modalità con cui cerco di fare tutto e, ovviamente, il mio percorso artistico, dove cerco di dare voce a questa parte di me. La speranza è l’ultima a morire, si dice, quindi speriamo che andrà tutto per il verso giusto.”

Il ritorno a Milano e il coraggio delle scelte personali

Un altro momento importante della chiacchierata è stato il racconto del trasferimento di Venerus a Londra a 18 anni e, soprattutto, del suo ritorno a Milano dopo cinque anni.
“È stato forse più coraggioso tornare a Milano dopo cinque anni in Inghilterra,” ha ammesso.
L’esperienza londinese, vissuta da studente di musica, è stata entusiasmante ma anche impegnativa:
“Ero proprio nel mondo che avevo sempre sognato. Però, ovviamente, è anche una grande città, ed è un po’ difficile da sostenere nel ritmo.”

Il ritorno in Italia è stato dettato dalla voglia di dedicarsi completamente alla musica:
“Io sono tornato perché avevo registrato il mio primo album, che poi in realtà non ho pubblicato. E anche se stavo studiando e stavo per continuare il mio percorso di studi, mi sono accorto che era il mio momento di dedicarmi interamente alla musica. Avevo registrato questo disco a Roma e quindi sono stato chiamato proprio a tornare in Italia, e veramente alla cieca mi sono ributtato all’indietro, perché non avevo nessun tipo di garanzia. Infatti, per un po’ di tempo, sono stato bello… insomma, ramingo.”

Collaborazioni, viaggi in moto e il coraggio di chiedere

Nel corso della puntata, Venerus ha parlato anche delle collaborazioni presenti nel nuovo album, tra cui Cosmo, Marco Castello, Jack La Furia e Mahmood.
“La maggior parte di questi sono amici. Però, ad esempio, Jake l’avevo conosciuto ma non eravamo amici stretti, e ho dovuto proprio fare tutto l’iter di contattare management, artista, eccetera. Ma sì, ogni tanto ci vuole del coraggio, specialmente quando magari esci veramente dalla tua comfort zone di conoscenze.”

Tra le tracce più sentite, Venerus ha citato Tra le tue braccia, scritta con Cosmo:
“Racconta una dinamica d’amicizia che, in particolare, è partita dal rapporto con il mio miglior amico e quindi la sento molto in profondità.”

Non sono mancati aneddoti personali, come la passione per le moto:
“Ho tre moto. Il viaggio più grosso che ho fatto l’ho fatto con Filippo, che è il produttore: abbiamo fatto i Balcani, siamo partiti da Milano, siamo andati in Puglia, poi traghetto e tutti i Balcani a tornare indietro. Sono anche caduto e mi sono rotto una mano.”
Un viaggio di dieci giorni, tra avventure e imprevisti, che ha lasciato il segno anche fisicamente:

Infine, Venerus ha risposto con ironia e sincerità alla domanda su una sua possibile partecipazione a Sanremo:

“Sarebbe un atto di coraggio andare a Sanremo?

Certo!”

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