Turismo ai poli, un business da 5 miliardi: “Anche i pinguini influenzano il clima”

Il Dott. Luca Iovine, economista, ospite su Radio KissKiss, racconta la crescita del turismo polare, il ruolo dei pinguini nel clima e l'innovativa campagna turistica svedese che unisce viaggi e salute.

Il turismo verso le regioni polari è in crescita e porta con sé nuove riflessioni su ambiente, economia e benessere. Il Dott. Luca Iovine, economista, ospite di Raoul a Kiss The Weekend su Radio KissKiss, ha raccontato come i viaggi ai poli siano diventati un business miliardario e come la natura, dagli escrementi dei pinguini alle foreste svedesi, giochi un ruolo chiave nel nostro benessere.

Turismo polare: un business da 5 miliardi di dollari

Durante l’intervista, Raoul introduce il tema con una battuta: “Cominciamo da un posto dove non andrei mai in vacanza, l’Antartide.” Luca Iovine risponde subito: “Eh, invece c’è chi ci va e come in Antartide in vacanza. Il turismo ai poli è in crescita, crociere, spedizioni, pacchetti con slogan anche un po’ macabri del tipo Vedi ghiacci prima che scompaiano. Un business da oltre 5 miliardi di dollari l’anno.” Il dato sorprende e incuriosisce: sempre più persone scelgono di viaggiare verso i ghiacci, nonostante le condizioni estreme. Raoul scherza: “5 miliardi per andare a congelarsi? E i pinguini cosa ne pensano?”. Iovine coglie l’occasione per sottolineare come il turismo polare sia solo una parte di un sistema complesso, dove ambiente, animali ed economia sono strettamente collegati. L’ONU, ricorda l’economista, stima che la perdita di biodiversità potrebbe costare fino a 500 miliardi di dollari l’anno, una cifra che mette in prospettiva i guadagni del turismo artico.

I pinguini e il clima: la sorprendente influenza degli animali

Uno degli aspetti più curiosi emersi dall’intervista riguarda il ruolo dei pinguini nel clima locale. Luca Iovine spiega: “Uno studio dell’Università di Helsinki ha scoperto che il guano dei pinguini, cioè gli escrementi dei pinguini, rilasciano ammoniaca nell’aria e favoriscono la formazione delle nubi. I valori di ammoniaca nell’aria in presenza di colonie di pinguini sono di mille volte superiori ai valori normali con grande impatto sul microclima locale.” Raoul, stupito, chiede: “Quindi mi stai dicendo che i pinguini fanno le nuvole, ho capito bene?”. Iovine conferma: “Eh, proprio così Raoul. Nel loro piccolo seminano le nuvole e influenzano il clima locale. Un esempio perfetto di quanto tutto sia connesso. Clima, ambiente, animali ed economia ovviamente.” Questo collegamento tra animali e clima è un esempio di come anche i dettagli più inaspettati possano avere un impatto sull’ambiente e, di conseguenza, sull’economia globale. L’interazione tra turismo, fauna e cambiamenti climatici diventa così un tema centrale per chi si occupa di economia e sostenibilità.

La Svezia e la ricetta del benessere: turismo come prevenzione

Non solo ghiacci e pinguini: l’intervista si sposta poi sulla Svezia, che sta investendo molto nel turismo nordico. Luca Iovine racconta: “In questo periodo la Svezia in particolare sta facendo grossi investimenti per promuovere il turismo nordico con campagne magari un po’ spregiudicate ma geniali. L’ente del turismo Visit Sweden ha lanciato recentemente una campagna molto interessante chiamata The Swedish Prescription.” Raoul chiede incuriosito: “Tipo prescrizione? Non so, dottore mi sento un po’ stressato, mi prescrivo un weekend a Stoccolma.” Iovine spiega: “Esatto, è una vera e propria ricetta medico-turistica, medicina preventiva. Puoi scaricare dal sito un modulo simbolico da presentare al medico che suggerisce attività come passeggiate nella natura, sauna e bagni nel lago, escursioni. La pratica si chiama social prescribing, prescrizione sociale ed è già riconosciuta e studiata.” L’idea è quella di promuovere il benessere attraverso il contatto con la natura, come conferma Iovine: “Visit Sweden lo presenta esplicitamente come iniziativa di promozione turistica e non come sostituto di cure cliniche. Il messaggio è comunque importante perché il turismo può essere prevenzione se è sostenibile e invece di accumulare flebo e medicine potremmo imparare dagli svedesi e prescriverci più tempo alla gavetta.” La Svezia si propone così come una “farmacia del benessere a cielo aperto”, dove il turismo diventa parte integrante di uno stile di vita sano e sostenibile.

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