Anthony Hopkins: “Ero al volante completamente ubriaco, avrei potuto uccidere qualcuno. Una voce mi ha parlato e ho capito di avere bisogno di aiuto”

L'attore racconta il momento in cui ha deciso di smettere di bere e il percorso che lo ha portato alla sobrietà.

Il 29 dicembre 1975, Anthony Hopkins, allora 38enne, si trovava al volante della sua auto in California, completamente ubriaco. “Guidavo senza sapere dove stessi andando, avrei potuto uccidere qualcuno. O me stesso. Cosa che all’epoca non mi importava nemmeno”, ha raccontato l’attore in un’intervista al podcast “The Interview” del “New York Times”. In quel momento, una voce profonda e potente gli parlò: “Ora è tutto finito. Puoi iniziare a vivere, e tutto è stato fatto per uno scopo. Non dimenticarlo mai”. Questa esperienza lo portò a riconoscere la sua dipendenza dall’alcol e a cercare aiuto.

Il percorso verso la sobrietà

Dopo quell’episodio, Hopkins si svegliò in una stanza d’albergo in Arizona senza ricordare come ci fosse arrivato. Realizzando la gravità della sua situazione, durante una festa a Beverly Hills, confidò a un suo ex agente di aver bisogno di aiuto e contattò gli Alcolisti Anonimi. Da allora, l’attore non ha più toccato una goccia d’alcol. Ogni 29 dicembre celebra un altro anno di sobrietà, incoraggiando chi lotta contro l’alcolismo a chiedere aiuto.

Riflessioni sull’alcolismo e la rinascita artistica

Hopkins ha condiviso che beveva per soffocare il malessere interiore, ma anche perché l’alcol lo trasportava in un altro luogo. “Pensavo: ‘Questa è la vita. Siamo ribelli e possiamo festeggiare’. Ma, in fondo, c’era anche la sensazione: ‘L’alcol ti ucciderà'”, ha confessato. Oggi, a 87 anni, è una delle figure più rispettate di Hollywood, con una carriera che spazia da “Il silenzio degli innocenti” a “The Father”. La sua storia testimonia come l’arte e la determinazione possano trasformare una vita segnata dalla dipendenza in un esempio di successo e resilienza. 

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