Coez a Radio Kiss Kiss: “La musica è stata la scelta più importante della mia vita”

Coez si racconta a Radio Kiss Kiss: dal suo passato nei graffiti al nuovo album "1998", passando per il rapporto con le major e la nostalgia degli anni '90.

Coez è stato ospite di Dedikiss da Marco e Raf su Radio Kiss Kiss, dove ha raccontato il suo percorso artistico, il significato del nuovo album 1998 e alcuni aneddoti legati alla sua carriera. L’artista ha parlato anche del suo rapporto con la musica, delle sue origini nei graffiti e della nostalgia per gli anni ’90.

“La musica è stata la scelta più importante della mia vita”

Durante l’intervista, Coez ha risposto a una domanda sulle scelte decisive della sua vita:

«Visto che sto qua, diciamo la musica, no? Poi ho preso tante scelte importanti personali, ma sicuramente quella della musica è la più importante comunque. Perché è costante, capito?».

L’artista ha raccontato come tutto sia iniziato dal mondo dei graffiti:

«Il primo pezzo che ho scritto era sui graffiti, perché era quello che conoscevo meglio. Non era proprio il primo che avevo scritto, ma il primo che ho registrato. Ai tempi passava un po’ di tempo tra la scrittura e la registrazione, magari anche un paio d’anni, perché gli studi non erano accessibili come oggi e le schede audio costavano molto. La prima canzone registrata parlava dei graffiti, perché era la cosa che conoscevo meglio. Facevo i graffiti, Coez era il mio street name, la mia tag. Nasce tutto da lì».

Questo legame con la strada e l’arte urbana ha segnato profondamente la sua identità musicale.

Il nuovo album “1998”: un viaggio nel passato di Coez

Coez ha presentato il suo nuovo album 1998, uscito a giugno, spiegando il significato del titolo e il processo creativo che lo ha portato a scavare nei ricordi:

«1998 è un disco autobiografico, come tutti i miei. La differenza rispetto agli altri è che qui sono andato a pescare un po’ più lontano. Di solito parlo di cose accadute da poco, ma questa volta ho scavato nel mio passato. Ci sono un paio di pezzi che sono proprio uno spaccato di quegli anni. Per motivi personali mi sono trovato a fare i conti con il mio passato, e da lì è nato 1998

Alcuni brani, racconta, hanno assunto un nuovo valore nel tempo:

«Ultimamente sto riscoprendo Dentro al Fumo, che è un pezzo dell’album. Mi sta piacendo ancora più di quando è uscito e lo stiamo provando per il tour. È uno dei brani che funziona meglio, cosa che all’inizio non avrei mai immaginato».

Il titolo, spiega Coez, è arrivato in modo naturale:

«Verso la fine del disco è uscito questo titolo, 98, perché un pezzo si chiama Estate 1998. È un titolo che è venuto fuori da sé, non l’ho cercato. È arrivato».

Indipendenza, MTV e la nostalgia degli anni ’90

Durante la chiacchierata, Coez ha riflettuto anche sull’indipendenza artistica e sul rapporto con le major:

«Quando ho iniziato a fare musica, come succede ancora oggi, avevo il pallino di firmare con le major – Universal, Warner, Sony… Però poi il botto l’ho fatto da indipendente. È una lezione: puoi avere sogni e aspettative, ma la vita può sorprenderti anche positivamente».

Parlando del video di Mr. Nobody, Coez ha ricordato l’epoca di MTV e il suo impatto sulla generazione cresciuta negli anni ’90:

«Ho ucciso MTV, diciamo. Mi dispiace molto. Avevamo anche parlato con loro per usare i loghi, perché ci piace quel mondo, siamo venuti fuori da lì. Dispiace che abbia chiuso, anche se è stato un lungo fade out. Alla fine non c’è più, ma resta tanto di quella roba. Era l’unico modo per vedere i video, quindi li registravo».

Infine, Coez si è divertito con un gioco sulle differenze tra gli anni ’90 e oggi, scegliendo tra Whatsapp e cabina telefonica, Walkman e smart speaker, camicia di lino o a quadri. Un modo leggero per mostrare come la nostalgia possa convivere con la modernità.

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