Diletta Leotta e le foto intimi rubate: “Pensavo che la mia vita fosse finita. Ripartire è stato difficile”

Diletta Leotta racconta il trauma vissuto nel 2016 per la diffusione non consensuale di foto intime e il suo impegno attuale per la sicurezza online.

Nel 2016 la vita di Diletta Leotta cambiò per sempre. All’epoca aveva appena 26 anni, una carriera in ascesa e un futuro brillante nel mondo del giornalismo sportivo. Poi, improvvisamente, l’incubo: alcune sue foto intime, custodite nel cloud personale, vennero rubate e diffuse online insieme al suo numero di telefono. Un episodio che la travolse e la lasciò senza fiato.

Oggi, a distanza di quasi dieci anni, Diletta è tornata a parlare di quel periodo in un’intervista a Vanity Fair, definendolo “il momento più buio” della sua vita.

«Mi sono sentita paralizzata, violata nella mia identità e nella mia libertà», racconta la conduttrice. «Pensavo che la mia vita fosse finita. Ripartire è stato difficile».

“Ripartire è stato difficile, ma non mi sono arresa”

La giornalista siciliana, oggi 34enne, spiega come solo l’amore della famiglia e la decisione di tornare subito al lavoro l’abbiano aiutata a rialzarsi. «Mi sono aggrappata alle persone che amo e al mio lavoro. È stato l’unico modo per non farmi travolgere dalla vergogna e dalla paura».

Col tempo, Diletta è riuscita a trasformare quella ferita in una missione. Oggi è ambassador di Meta per la sicurezza online, impegnata nella sensibilizzazione contro la violenza digitale e il victim blaming, fenomeno che colpisce molte donne vittime di violazioni della privacy.

«Racconto la mia storia perché nessuna ragazza debba sentirsi sola o colpevole per qualcosa che ha subito», spiega.

Cosa accadde nel 2016

Nel 2016 Diletta Leotta fu vittima di un grave furto di dati personali. Un hacker riuscì ad accedere al suo cloud privato e a diffondere in rete alcune immagini scattate anni prima, mai pubblicate o condivise. Quelle foto iniziarono a circolare sui social e su diversi siti, spesso accompagnate da fotomontaggi falsi e commenti offensivi.

La conduttrice denunciò immediatamente l’accaduto alla Polizia Postale, che avviò un’indagine per accesso abusivo a sistema informatico e diffusione illecita di materiale privato. L’inchiesta portò all’individuazione di alcuni sospettati — tra cui un minorenne — poi prosciolti per mancanza di prove.

L’episodio ebbe grande risonanza mediatica e riaccese il dibattito sul revenge porn, sulla tutela dei dati personali e sull’importanza dell’educazione digitale.

Da vittima a voce del cambiamento

Oggi Diletta Leotta è una delle conduttrici più amate della televisione italiana, ma soprattutto una donna che ha saputo trasformare la sofferenza in consapevolezza. Il suo impegno nel raccontare quella vicenda, con sincerità e coraggio, è diventato un messaggio di forza e solidarietà per tutte le persone che subiscono violazioni della propria intimità.

«Serve più educazione digitale, più empatia e meno giudizio», conclude. «Solo così potremo cambiare davvero le cose».

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