La situazione nella Striscia di Gaza ha suscitato una profonda indignazione tra numerosi artisti italiani, che hanno deciso di esprimere pubblicamente il loro dissenso e la loro solidarietà al popolo palestinese. In risposta all’appello de Il Fatto Quotidiano, musicisti, attori, registi e scrittori hanno condiviso i loro pensieri e le loro preoccupazioni riguardo alla crisi umanitaria in corso.
Dichiarazioni di attori e registi
L’attore Sergio Castellitto ha sottolineato la mistificazione del linguaggio utilizzato per descrivere gli eventi a Gaza, affermando: "A Gaza l’orrore viene chiamato errore". Ha poi riflettuto sul destino dei bambini feriti, chiedendosi quale futuro li attenda. La regista Francesca Comencini ha definito quanto sta accadendo come "un crimine contro l’umanità" e ha esortato il governo italiano a rompere i rapporti con l’attuale governo israeliano, garantendo protezione a chi rischia la vita per portare aiuti umanitari. Saverio Costanzo, regista, ha condiviso la sua esperienza personale a Gaza tra il 2002 e il 2003, raccontando la convivenza pacifica di una famiglia palestinese con una base militare israeliana adiacente alla loro casa.
Voci dal mondo della musica
La cantante Giorgia ha espresso il suo dolore per le vite innocenti perse, dichiarando: "Davanti a tutta questa gente ammazzata che diventa un peso sul cuore, è l’essere umano che deve parlare". Ha criticato l’indifferenza e la disumanità del nostro tempo, sottolineando l’importanza di riscoprire l’empatia e l’umanità. Mannarino ha definito gli eventi a Gaza come "un crimine contro l’umanità" e ha sottolineato il potere dei popoli nel rifiutare l’ingiustizia e la violenza. Emma Marrone ha descritto la situazione come "un vero e proprio genocidio" e ha esortato i governi ad agire immediatamente per fermare la distruzione nella Striscia di Gaza.
Appelli di scrittori e intellettuali
Lo scrittore Nicola Lagioia ha criticato l’atteggiamento dei rappresentanti italiani riguardo a Gaza, affermando che l’Italia sta dalla parte dei carnefici. Ha sottolineato l’importanza delle manifestazioni come esercizio di democrazia per costringere il potere a confrontarsi con la realtà. Antonio Scurati ha elogiato coloro che si sollevano contro l’ingiustizia e il massacro, definendoli "donne e uomini coraggiosi" che protestano contro un mondo regolato dal male. Paola Turci ha evidenziato l’importanza delle manifestazioni di massa, affermando che milioni di persone scendono in strada per dire che non saranno complici del genocidio in atto a Gaza.
Queste testimonianze riflettono un sentimento diffuso di indignazione e solidarietà tra gli artisti italiani, che chiedono un’azione immediata per porre fine alle violenze e garantire i diritti umani nella Striscia di Gaza.