Elisa e Carmen Consoli si mobilitano per Gaza: appelli al governo italiano

Le cantanti italiane Elisa e Carmen Consoli esprimono il loro sostegno alla popolazione di Gaza e sollecitano un intervento immediato del governo italiano.

Carmen Consoli si schiera al fianco di Elisa nella mobilitazione a sostegno della popolazione di Gaza, a seguito dell’abbordaggio delle navi della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana. La cantautrice siciliana non risparmia critiche al Governo Meloni, pur sottolineando i limiti dei cittadini comuni: “Partirei ora anche se non ho i mezzi del Governo”, ha dichiarato, esprimendo la volontà di raggiungere Gaza con la propria imbarcazione se fosse possibile.

Critiche al Governo e alla Sinistra

Durante la presentazione del suo nuovo album Amuri luci, Consoli ha parlato apertamente della situazione: “Come dice la mia grandissima amica Elisa, sbrigatevi perché è vero che la gente muore”. La cantautrice ha poi criticato la Sinistra, accusata di non riuscire a trovare una posizione comune: “La sensazione è di un derby calcistico, dove ha la meglio chi fa stare zitto l’altro. Non c’è un dibattito politico serio”.

Appello alla mobilitazione e sostegno alle piazze

Carmen Consoli ha raccontato di aver seguito tutta la notte le manifestazioni in Italia, con suo figlio di 12 anni tra i partecipanti. “È una bellissima notizia che non ci sia più indifferenza. La conoscenza ci aiuta a capire che è importante garantire sanità e cultura per tutti, altrimenti diventiamo personaggi di Orwell che ripetono ciò che dice la tv”, ha commentato.

Come Elisa, anche Consoli invita il Governo a intervenire rapidamente, portando aiuti nella Striscia di Gaza: medicinali, generi di prima necessità e sostegno alla popolazione civile.

Gli artisti in prima linea

Il grido di attenzione verso Gaza è stato sostenuto da numerosi altri artisti, tra cui Fiorella Mannoia, Piero Pelù e Giorgia, che si sono esposti pubblicamente per sensibilizzare l’opinione pubblica e i media. L’abbordaggio della Flotilla ha suscitato proteste in tutta Italia, con manifestazioni a Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna e Trieste.

Per oggi 3 ottobre è stato inoltre indetto uno sciopero generale, a conferma della crescente mobilitazione popolare e della pressione sull’esecutivo per un intervento a favore della popolazione palestinese.

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