Flavio Cobolli ha commentato la sua vittoria all’esordio nell’Atp di Pechino contro Andrey Rublev. Il tennista romano ha spiegato di essere arrivato in Cina direttamente dagli Stati Uniti, dove aveva partecipato alla Laver Cup come unico italiano nel Team Europe. Cobolli ha sottolineato la fatica dovuta al viaggio e al fuso orario, raccontando le sue sensazioni dopo il match.
Le difficoltà del viaggio e del jet lag
Cobolli ha dichiarato: “Sono un po’ stanco, vengo da San Francisco e assorbire il jet lag non è semplice”. Il tennista ha spiegato che la trasferta è stata impegnativa e che la stanchezza si è fatta sentire anche nella preparazione alla partita. “Ieri abbiamo cenato alle 19, ho dormito dalle 20 all’1.30 e non ho più ripreso sonno”, ha aggiunto Cobolli, sottolineando come il cambio di fuso abbia influito sul suo riposo.
Il rapporto con Rublev e le difficoltà in campo
Parlando del suo avversario, Cobolli ha detto: “Non è mai facile giocare contro Rublev, siamo amici”. Il tennista romano ha spiegato che affrontare Rublev è sempre complicato, anche per il rapporto di amicizia che li lega. “Andrey spinge sempre, è difficile contrastarlo. L’ho visto anche più aggressivo, ha giocato diversi punti a rete”, ha raccontato Cobolli, evidenziando la qualità del gioco dell’avversario e la difficoltà della sfida.
La soddisfazione per la vittoria
Cobolli ha definito il match “una battaglia” e ha espresso la sua soddisfazione per il risultato ottenuto. “Sono davvero felice di questa vittoria”, ha concluso il tennista romano, mostrando entusiasmo per il successo raggiunto nonostante le difficoltà legate al viaggio e alla forza dell’avversario.