Flotilla, Crosetto: “Due navi a protezione, ma nessuna garanzia in acque israeliane”

Il ministro della Difesa Crosetto ha chiarito la posizione italiana sulla protezione della flottiglia diretta verso Gaza, specificando i limiti dell'intervento militare italiano nelle acque israeliane.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato che l’Italia ha inviato due navi militari per monitorare la situazione della flottiglia diretta verso Gaza. Crosetto ha precisato che la presenza delle navi serve a garantire la sicurezza e a intervenire in caso di necessità, ma ha sottolineato che non ci sono garanzie per la protezione delle imbarcazioni in acque israeliane.

La posizione del governo italiano 

Crosetto ha spiegato: “Abbiamo mandato due navi per seguire la situazione e intervenire in caso di soccorso, ma non possiamo garantire la sicurezza delle navi della flottiglia una volta entrate nelle acque israeliane”. La fregata italiana si trova in prossimità della flottiglia e la segue a distanza, pronta a intervenire solo in caso di emergenza. Il ministro ha ribadito che la responsabilità della sicurezza nelle acque territoriali israeliane spetta esclusivamente alle autorità di Tel Aviv.

Le reazioni politiche 

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha commentato la gestione della vicenda da parte del governo, affermando: “Meloni è megalomane, divide il Paese”. Schlein ha criticato la scelta dell’esecutivo di limitare l’intervento italiano e ha chiesto maggiore chiarezza sulle azioni future. Il dibattito politico si è acceso anche tra le altre forze parlamentari, che hanno espresso opinioni divergenti sulla linea adottata dal governo.

La situazione della flottiglia 

Secondo quanto riportato da fonti della Difesa, la fregata italiana si trova nelle vicinanze della flottiglia e mantiene un contatto costante per monitorare eventuali sviluppi. Le navi italiane sono pronte a intervenire solo in caso di necessità, come previsto dalle regole internazionali di soccorso in mare. Tuttavia, una volta che la flottiglia entrerà nelle acque israeliane, la responsabilità passerà alle autorità locali e l’Italia non potrà più garantire alcun tipo di protezione.

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