“La valle dei sorrisi”: un horror italiano tra fragilità e identità

Il nuovo film di Paolo Strippoli esplora le dinamiche di una comunità segnata da un trauma collettivo, attraverso la storia di un adolescente con poteri misteriosi.

In un piccolo paese del Nord Italia, la comunità è ancora scossa da un tragico incidente ferroviario avvenuto un anno prima, che ha causato la morte di quarantasei persone. Mauro Corbin e sua moglie Anna cercano di affrontare il lutto, ma la vita quotidiana è segnata da un senso di perdita e dolore. Un giorno, Anna cade in uno stato ipnotico e si getta dalla finestra, lasciando il marito e il figlio Matteo a confrontarsi con un nuovo trauma.

Un horror che esplora le dinamiche sociali e le fragilità umane

"La valle dei sorrisi", terzo lungometraggio di Paolo Strippoli, si inserisce nel panorama del cinema horror italiano con un approccio innovativo. Il film, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, si distingue per la capacità di indagare temi esistenziali e relazioni sociali attraverso la lente del genere horror. La storia ruota attorno a Matteo, un adolescente che, dopo la morte della madre, scopre di possedere un potere soprannaturale: con un abbraccio, è in grado di alleviare le sofferenze altrui, seppur temporaneamente. Questo dono trasforma Matteo in una figura centrale per la comunità, che si affida a lui per trovare sollievo dal dolore collettivo. Tuttavia, l’uso ripetuto di questo potere solleva interrogativi sulla dipendenza e sulle conseguenze di affidarsi a soluzioni miracolose per affrontare le proprie fragilità.

L’arrivo di un estraneo e la scoperta di un segreto inquietante

L’equilibrio precario della comunità viene ulteriormente messo alla prova dall’arrivo di Sergio Rossetti, un ex campione di judo e professore di educazione fisica, che porta con sé un passato tormentato e una dipendenza dall’alcol. Sergio si trasferisce nel paese per iniziare una nuova vita, ma ben presto si rende conto che qualcosa di oscuro si nasconde dietro l’apparente serenità della comunità. Scopre il potere di Matteo e, inizialmente, ne beneficia per alleviare le proprie sofferenze. Tuttavia, a differenza degli altri abitanti, Sergio inizia a interrogarsi sulla moralità e sulle implicazioni di questa dipendenza collettiva. La sua presenza diventa un catalizzatore per rivelare le tensioni latenti e le dinamiche di potere all’interno del paese, portando alla luce le vere fragilità e crisi d’identità che affliggono la comunità.

Un nuovo capitolo per l’horror italiano

"La valle dei sorrisi" rappresenta un passo significativo per il cinema horror italiano, che negli ultimi anni ha cercato di rinnovarsi e trovare una propria identità. Il film di Strippoli si distingue per la capacità di coniugare elementi tradizionali del genere con una narrazione profonda e attenta alle dinamiche sociali. La scelta di ambientare la storia in una comunità segnata da un trauma collettivo permette di esplorare temi universali come il dolore, la dipendenza e la ricerca di identità. La performance del cast, in particolare quella di Michele Riondino nel ruolo di Sergio, contribuisce a rendere credibile e coinvolgente la narrazione. Con questo film, Strippoli dimostra che l’horror italiano può ancora offrire storie originali e profonde, capaci di spaventare e far riflettere allo stesso tempo.

le ultime news