È stata Laura Pausini a chiudere, domenica 15 settembre, la tre giorni del Tempo delle Donne 2025. Sul palco dell’evento del Corriere della Sera, accompagnata dalla vicedirettrice Barbara Stefanelli e dal critico musicale Andrea Laffranchi, la cantautrice si è raccontata con la sua proverbiale sincerità, regalando al pubblico aneddoti e ricordi di oltre trent’anni di carriera. Laura ha subito conquistato la platea: «Sono romagnola e del segno del Toro: farmi stare zitta è quasi impossibile», ha scherzato.
Gli esordi: da Sanremo a Pippo Baudo
Il primo ricordo è andato a Pippo Baudo: «Mi ha davvero inventata lui. Dopo Sanremo volle incontrare i miei genitori a Solarolo. Con lui ti sentivi invincibile, anche se lo temevi un po’. Alla sua scomparsa, sua figlia Tiziana mi ha detto che mi considerava come una sorellina».
Ripercorrendo gli inizi, la Pausini ha ricordato il concorso a Rimini a cui l’aveva iscritta il padre Fabrizio, fino alla vittoria tra le Nuove Proposte al Festival di Sanremo 1993 con La Solitudine. «All’epoca ero già felice di avere la stessa casa discografica di Raf e Zucchero. Ma non tutto era rose e fiori: il mio contratto prevedeva il 4% di guadagni per un anno, quello di un collega maschio l’8% per molti anni di più».
Famiglia e memoria
Il padre Fabrizio è rimasto sempre al suo fianco nei primi anni di tournée, ed è stato lui ad avere l’idea del museo inaugurato a Solarolo, allestito nella vecchia casa di famiglia: «Dove c’era la cucina oggi ci sono ricordi televisivi, la stanza dei francobolli è diventata piena di costumi di scena e microfoni. L’oggetto che più mi ha emozionata? Le mie pagelle, che ho fatto leggere a mia figlia Paola: ero bravissima a copiare».
San Siro e le colleghe
Tra i momenti più intensi ricordati, il debutto a San Siro nel 2007: «Orgogliosa di essere stata la prima donna a cantare lì. Dopo di me ci sono voluti anni prima che tornasse un’altra artista, Alessandra Amoroso. Quest’anno è stata la volta di Elodie ed Elisa, bravissima. Giorgia? Lo meriterebbe davvero».
Un pensiero anche alla solidarietà femminile nella musica: «Non c’è mai stata invidia tra me e le colleghe, compro i loro dischi e studio i loro brani».
Sguardo al futuro
Prima di congedarsi dal pubblico, Laura ha lanciato una promessa: «Tornerò negli stadi nel 2027». E, da vera regina della scena, non ha resistito a regalare un’ultima canzone dal vivo, chiudendo l’incontro con l’energia che la contraddistingue da sempre.
