Mariarosa Mancuso risponde alle critiche per la recensione di ‘La voce di Hind Rajab’

La giornalista Mariarosa Mancuso affronta le reazioni negative seguite alla sua recensione del film 'La voce di Hind Rajab', presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

La giornalista Mariarosa Mancuso ha recentemente affrontato una serie di critiche a seguito della sua recensione del film “La voce di Hind Rajab”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film, diretto da Kaouther Ben Hania, racconta la tragica storia di Hind Rajab, una bambina palestinese deceduta durante il conflitto nella Striscia di Gaza. La pellicola ha ricevuto un applauso di 23 minuti alla proiezione ufficiale, superando la durata di un episodio di “South Park”.

Le critiche ricevute da Mariarosa Mancuso

Dopo la pubblicazione della sua recensione, Mancuso è stata oggetto di numerosi attacchi sui social media. Alcuni utenti l’hanno definita “disumana, volgare, feroce, crudele” e “liquame puro”. Altri hanno sottolineato come il fatto che sia una donna rappresenti un’aggravante. Alessandro Robecchi ha affermato che l’articolo va “al di là dell’umano” e rappresenta uno “sfregio per una bambina innocente assassinata”. Andrea Scanzi, secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Foglio”, ha descritto l’articolo come “oltre il vomito, lo schifo, la rumenta più totale”. 

La difesa di Mariarosa Mancuso

In risposta alle critiche, Mancuso ha sottolineato che il suo intento era quello di analizzare il film e il suo impatto sul pubblico, senza mancare di rispetto alla memoria di Hind Rajab. Ha evidenziato come gli applausi in Sala Grande non siano sempre affidabili, poiché il pubblico, alla presenza del regista, tende a non bocciare un film. Ha inoltre osservato che la regista Ben Hania ha portato con sé una foto di Hind Rajab durante la proiezione. 

Il film ‘La voce di Hind Rajab’ e la sua ricezione

“La voce di Hind Rajab” è un’opera cinematografica che colpisce profondamente per la sua capacità di unire con straordinaria delicatezza finzione e realtà, dando vita a un racconto che non solo emoziona, ma scuote le coscienze. Al centro del film c’è la vicenda vera e toccante di Hind Rajab, la cui voce originale — registrata durante le sue richieste disperate di aiuto — è stata utilizzata all’interno della narrazione, rendendo l’esperienza ancora più autentica e coinvolgente.

Il film ha immediatamente catturato l’attenzione della critica e del pubblico, venendo definito dalla stampa come “un capolavoro”, ma anche come un’opera “potente, urgente, vitale”, capace di raccontare una tragedia umana attraverso un linguaggio cinematografico intenso e rispettoso. Le emozioni che trasmette, la sua forza narrativa e il valore simbolico del messaggio lo hanno reso uno dei titoli più significativi dell’anno.

A confermare il suo impatto, sono arrivati numerosi riconoscimenti prestigiosi: oltre al Gran Premio della Giuria, il film ha ottenuto anche il Leoncino d’Oro Agiscuola, riconoscimento assegnato dai giovani spettatori, e la Segnalazione Cinema for Unicef, premio che sottolinea il valore educativo e sociale dell’opera.

“La voce di Hind Rajab” non è soltanto un film: è una testimonianza, un grido che attraversa lo schermo, una memoria che si fa arte. Un invito a non dimenticare. 

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