Giorgio Armani, gli ultimi giorni dello stilista: il racconto della famiglia e dei collaboratori

Il racconto degli ultimi giorni di Giorgio Armani secondo le testimonianze della famiglia e dei collaboratori, tra piccoli gesti quotidiani e il peggioramento delle condizioni di salute.

Giorgio Armani è morto a 90 anni per una insufficienza epatica fulminante. Negli ultimi giorni, secondo quanto riportato dai familiari e dai collaboratori, lo stilista era apparso molto dimagrito e affaticato. Le sue condizioni di salute si sono aggravate rapidamente, portando al decesso avvenuto nella sua casa di Milano.

Le condizioni di salute e il peggioramento

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Armani era dimagrito parecchio nelle ultime settimane. Alcuni collaboratori hanno raccontato che lo stilista aveva ridotto gli impegni lavorativi e trascorreva molto tempo nella sua abitazione. “Era molto stanco, ma non ha mai smesso di interessarsi al lavoro”, ha riferito una persona vicina alla famiglia. Secondo alcuni rumors, Armani avrebbe continuato a seguire alcune attività della maison anche nei giorni precedenti la morte, seppure con minor frequenza rispetto al passato. La famiglia ha confermato che il peggioramento delle condizioni di salute è stato improvviso.

Le ultime telefonate e i piccoli desideri

Secondo il Corriere della Sera, negli ultimi giorni Armani avrebbe fatto alcune telefonate ai familiari e ai collaboratori più stretti. Avrebbe espresso piccoli desideri, come quello di ascoltare la musica che amava e di vedere alcune fotografie di famiglia. “Voleva sentire vicino le persone a cui teneva di più”, ha raccontato un collaboratore. La famiglia ha riferito che Armani ha trascorso gli ultimi giorni circondato dall’affetto dei suoi cari, mantenendo fino all’ultimo la sua riservatezza.

L’omaggio di Milano e la camera ardente

Dopo la morte dello stilista, è stata allestita la camera ardente a Milano. Secondo quanto riportato da Repubblica, molte persone si sono recate a rendere omaggio ad Armani, tra cui collaboratori, amici e cittadini comuni. Alcuni hanno lasciato fiori e messaggi di cordoglio. La città di Milano ha espresso il proprio lutto per la scomparsa dello stilista, riconoscendone il ruolo fondamentale nel mondo della moda e il legame con la città.

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