Gal Gadot e Gerard Butler assenti alla Mostra del Cinema di Venezia

Dopo l'appello del collettivo Venice4Palestine, Gal Gadot e Gerard Butler non parteciperanno alla Mostra del Cinema di Venezia.

Gal Gadot e Gerard Butler non parteciperanno alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. La loro assenza segue l’appello del collettivo Venice4Palestine, che ha chiesto il ritiro degli inviti agli artisti noti per il loro sostegno alla politica israeliana.

L’appello di Venice4Palestine

Il collettivo Venice4Palestine ha lanciato un appello alla Biennale di Venezia, chiedendo l’esclusione di figure come Gal Gadot e Gerard Butler, noti per il loro sostegno alla politica israeliana. L’appello ha raccolto oltre 1.500 firme in pochi giorni, tra cui quelle di artisti come Ken Loach, Céline Sciamma, Audrey Diwan, Charles Dance, Jasmine Trinca, Carlo Verdone, i Manetti Bros, Miriam Leone, Valentina Lodovini, Marco Bellocchio, Laura Morante, Valeria Golino, Toni e Beppe Servillo, Fiorella Mannoia, Alba e Alice Rohrwacher, Claudio Santamaria, Pietro Sermonti, Gabriele Muccino, Serena Dandini, Roger Waters, Stefania Casini, Abel Ferrara, Francesca Marciano, Susanna Nicchiarelli, Giuseppe Piccioni, Olivier Rabourdin, Greta Scarano, Silvia Scola, Paola Turci e Andrea Zuliani. 

Le richieste del collettivo

Venice4Palestine ha chiesto alla Biennale di ritirare gli inviti a Gal Gadot e Gerard Butler e di dare spazio ad artisti palestinesi. Inoltre, il collettivo ha richiesto l’interruzione di ogni partnership con enti o organizzazioni che supportano, direttamente o indirettamente, il governo israeliano. Secondo il collettivo, la Biennale “sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il genocidio in corso, né tantomeno lo Stato di Israele che lo sta perpetuando”. 

La risposta della Biennale e delle sezioni indipendenti

La Biennale di Venezia ha risposto all’appello affermando di essere “sempre stata, nella sua storia, un luogo di confronto aperto e sensibile a tutte le questioni più urgenti della società e del mondo”. Tuttavia, le sezioni indipendenti del festival, come le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica, hanno espresso apertura al dialogo e hanno rilanciato l’appello sui propri canali social. 

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