Nella Striscia di Gaza la crisi alimentare si aggrava di settimana in settimana. Secondo i dati raccolti dalle organizzazioni internazionali, il numero delle famiglie denutrite è raddoppiato negli ultimi quattro mesi. Le testimonianze raccolte sul campo raccontano di una popolazione allo stremo, con bambini e adulti che faticano a trovare cibo sufficiente per sopravvivere.
La crescita della denutrizione
Il numero delle famiglie che soffrono di denutrizione sarebbe passato da circa 200.000 a oltre 400.000 in quattro mesi. L’Unicef ha dichiarato che “la situazione è drammatica” e che “i bambini sono i più colpiti dalla mancanza di cibo e acqua potabile”. Le organizzazioni umanitarie sottolineano che la carestia non riguarda solo le aree più colpite dai combattimenti, ma si estende ormai a tutta la Striscia. In alcune zone, secondo le testimonianze raccolte, le persone sarebbero costrette a saltare i pasti o a nutrirsi solo di pane secco e acqua.
La propaganda sui social
Mentre la crisi alimentare peggiora, sui social media circolano immagini di bar aperti, cornetti e caffè serviti come se la vita a Gaza proseguisse normalmente. Immagini parte di una campagna di propaganda per negare la fame nella Striscia. Alcuni utenti pubblicano foto di tavole imbandite, ma secondo le organizzazioni umanitarie si tratta di una realtà molto distante dalla situazione vissuta dalla maggior parte della popolazione. “La fame è reale e riguarda migliaia di famiglie”, affermano fonti umanitarie.
Le difficoltà degli aiuti
L’accesso agli aiuti umanitari resta uno dei principali problemi. Secondo l’Unicef, “gli aiuti arrivano con il contagocce e non sono sufficienti a coprire i bisogni della popolazione”. Le organizzazioni internazionali denunciano che i valichi di ingresso per i convogli umanitari sono spesso chiusi o soggetti a lunghe attese. Questo rallenta la distribuzione di cibo, acqua e medicinali, aggravando ulteriormente la situazione delle famiglie più vulnerabili.