I Wolf Alice hanno recentemente pubblicato il loro quarto album, ‘The Clearing’, un lavoro che rappresenta una svolta significativa nella loro carriera musicale. Dopo l’energia rabbiosa di ‘Blue Weekend’ e le atmosfere più scure dei lavori precedenti, ‘The Clearing’ si presenta come una radura nel bosco, un momento di pace e riflessione. Ellie Rowsell, la frontwoman della band, ha dichiarato: ‘Ho immaginato il disco come un momento di pace, un momento in cui poter semplicemente respirare. Non si tratta di serenità definitiva, ma di uno spazio in cui potersi fermare’.
L’ispirazione da ‘Get Back’ e il ritorno alla scrittura collettiva
La visione del documentario ‘Get Back’ sui Beatles ha avuto un impatto profondo sulla band. Rowsell ha spiegato: ‘Non volevo mettermi al computer a creare un beat o a programmare qualcosa. Volevo ricominciare dalle cose semplici: carta, penna, uno strumento’. Questo approccio ha portato a una riscoperta della scrittura collettiva e del lavoro suonando insieme, piuttosto che affidarsi a metodi digitali o troppo tecnici. Joff Oddie, chitarrista della band, ha aggiunto: ‘Le limitazioni sono una grandissima fonte d’ispirazione. Se ti impongono dei confini, devi lavorare più duramente, ma è così che nascono le idee migliori’.
Il ruolo centrale del pianoforte e la collaborazione con Greg Kurstin
Una delle novità più evidenti di ‘The Clearing’ è il ruolo centrale del pianoforte. Rowsell ha portato a casa un piano che è diventato per lei una sorta di tela nuova: ‘Mi sono accorta che poter scrivere al piano ha cambiato tutto, è stato come scoprire un nuovo modo di raccontarmi’. Le idee nascono spesso da una semplice progressione di accordi, ma la differenza sta nel tempo dedicato a esplorare, rimettere in discussione, cancellare e riscrivere. La band ha lavorato con il produttore Greg Kurstin a Los Angeles, noto per la sua esperienza con artisti diversi, da Adele ai Foo Fighters, da Paul McCartney a Sia. Questa collaborazione ha permesso loro di trovare un suono pulito ma non banale, un suono che guarda al presente con un occhio attento alla storia.
Temi personali e universali in ‘The Clearing’
I temi di ‘The Clearing’ sono personali e universali, spesso declinati con delicatezza e profondità. Rowsell si apre su alcune esperienze intime: dalla riflessione sulla maternità possibile in ‘Play It Safe’ alla consapevolezza di sé in ‘Thorns’. La scrittura diventa un esercizio di pazienza e introspezione, più che un’uscita impulsiva. La band ha voluto evitare che il progetto diventasse un pastiche: ‘Non volevamo fare un album vintage o cercare di replicare il passato. Piuttosto volevamo che certe atmosfere fossero un veicolo per le emozioni, un modo per farle emergere più chiaramente’.