Trump a Zelensky: “Sicurezza garantita, ma niente Nato e Crimea”

Trump ha promesso garanzie di sicurezza a Zelensky. Il leader ucraino apre a un trilaterale, mentre l’Ue ribadisce sostegno e pressione su Mosca.

Donald Trump accogliendo alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la volontà di assicurare a Kiev “ottima protezione e sicurezza”, esprimendo fiducia nella possibilità di raggiungere “una pace duratura, spero immediatamente”.

Il presidente americano ha rilanciato la sua narrativa, accusando Joe Biden di aver “provocato questa guerra” e sostenendo che il conflitto “non sarebbe mai accaduto” se lui fosse stato alla Casa Bianca. “Nonostante le critiche ce la farò – lo faccio sempre”, ha affermato Trump parlando di un “grande giorno”.

Al termine dell’incontro, il presidente USA ha fissato due condizioni considerate non negoziabili: la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, “non potrà tornare indietro”, e l’Ucraina “non entrerà nella Nato”.

Zelensky: “Pronto a un trilaterale”

Il clima tra i due leader è apparso più disteso rispetto alla prima visita di Zelensky a Washington, lo scorso febbraio. Il presidente ucraino, in completo nero, ha persino ironizzato con un giornalista che lo aveva criticato in passato per il suo abbigliamento: “Io mi sono cambiato, ma il tuo vestito è lo stesso”, ha sorriso.

Zelensky ha ribadito la disponibilità a un vertice trilaterale che includa anche la Russia e ha aperto alla possibilità di nuove elezioni in Ucraina, purché in condizioni di sicurezza: “Solo così le persone potranno esprimere democraticamente la loro volontà”. Il leader di Kiev ha inoltre consegnato a Trump una lettera della first lady ucraina, Olena Zelenska, destinata a Melania Trump.

Il fronte europeo

All’incontro era presente anche una delegazione europea di alto livello: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente finlandese Alexander Stubb e il segretario generale della Nato Mark Rutte.

Von der Leyen ha parlato di “impegno comune per una pace giusta e duratura”, mentre Macron ha sottolineato che la pressione su Mosca deve continuare: “Abbiamo ribadito a Trump la nostra determinazione a unire gli sforzi per una pace solida, che richiederà garanzie di sicurezza concrete per Kiev. La pressione sulla Russia deve andare avanti finché questa pace non sarà raggiunta”.

Prossimi passi

Trump ha annunciato che dopo i colloqui telefonerà a Vladimir Putin, confermando la sua intenzione di porsi come interlocutore diretto con Mosca. Resta da capire se le condizioni poste dalla Casa Bianca – niente Nato e nessun ritorno della Crimea – possano aprire realmente la strada a negoziati concreti o se finiranno per irrigidire le posizioni.

Zelensky, intanto, insiste: “Sono a Washington per raggiungere una pace giusta e duratura”.

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