Pippo Baudo è noto al grande pubblico come il re della televisione italiana, ma pochi conoscono il suo talento musicale. Oltre a reinventare il sabato sera televisivo e a scoprire numerosi talenti, Baudo ha lasciato un’impronta significativa anche come compositore e musicista.
Le composizioni per artisti celebri
Nel 1969, Baudo scrisse “Donna Rosa”, brano portato al successo da Nino Ferrer, che ha accompagnato intere generazioni. Nel 1967, compose la musica di “Una domenica così…” per Gianni Morandi. Ha inoltre collaborato con artisti come Bruno Lauzi, Orietta Berti ed Enrico Montesano, contribuendo con le sue composizioni al panorama musicale italiano.
La formazione musicale e l’amore per il jazz
Prima di intraprendere la straordinaria carriera televisiva che lo avrebbe reso un’icona nazionale, Pippo Baudo coltivò a lungo e con passione il suo primo grande amore: la musica. Cresciuto a Militello in Val di Catania, sin da ragazzo si avvicinò al pianoforte, strumento che lo affascinava per la sua capacità di esprimere un intero universo sonoro. Durante quegli anni giovanili, iniziò anche a esplorare il jazz, un genere che richiede intuito, versatilità e soprattutto capacità di improvvisazione — tutte qualità che, col tempo, avrebbe messo a frutto anche sul palcoscenico televisivo.
Baudo si distinse per il suo talento musicale al punto da decidere di proseguire gli studi in modo strutturato: si diplomò infatti al Conservatorio, con una specializzazione in pianoforte classico e direzione d’orchestra, mostrando una formazione tecnica solida e una sensibilità musicale raffinata. Nonostante il successo travolgente ottenuto in televisione, non smise mai di sentirsi profondamente legato alla musica, tanto da confessare spesso quanto quella parte della sua vita fosse stata fondamentale nella costruzione del suo approccio artistico.
Celebre la sua frase, che amava ripetere anche in occasioni ufficiali: “Quando suono il piano, parto da Mozart e Chopin, ma finisco sempre su Gershwin”. Un’affermazione che racconta non solo il suo gusto musicale eclettico, ma anche la capacità di fondere il rigore della musica classica con la libertà espressiva del jazz. Questa miscela di disciplina e spontaneità sarebbe poi diventata una cifra distintiva anche del suo stile di conduzione: elegante, colto, ma sempre capace di sorprendere.
Il ruolo di talent scout e il sostegno agli artisti emergenti
La profonda conoscenza musicale di Baudo gli permise di individuare e valorizzare nuovi talenti. Durante le sue direzioni artistiche al Festival di Sanremo, scoprì artisti come Giorgia, Laura Pausini ed Eros Ramazzotti. Giorgia ha ricordato: “Se non ci fosse stato lui nel ’93 e poi negli anni per un consiglio, avrei fatto un percorso diverso”. Baudo sosteneva: “Il talento è come il formaggio, se non lo coltivi scade”, sottolineando l’importanza di nutrire e sviluppare le capacità artistiche.