Morto il rapper Jesto per un colpo al cuore: il messaggio del fratello Hyst e la critica a Fedez

Il rapper Jesto è deceduto improvvisamente a 41 anni per un colpo al cuore. Il fratello Hyst ha chiarito le cause della morte e criticato chi ha diffuso la notizia senza attendere comunicazioni ufficiali.

Il rapper romano Jesto, all’anagrafe Justin Yamanouchi, è scomparso improvvisamente all’età di 41 anni a causa di un colpo al cuore. La notizia è stata confermata dal fratello, Taiyo “Hyst” Yamanouchi, che ha voluto chiarire le circostanze del decesso e criticare la diffusione prematura della notizia da parte di alcuni colleghi.

Le cause della morte di Jesto

In un post su Instagram, Hyst ha spiegato che la morte di Jesto è stata causata da “un colpo al cuore, totalmente inaspettato e imprevedibile, soprattutto considerato lo stile di vita che conduceva, attento all’alimentazione, in impeccabile forma fisica, immerso nella lettura e nella conoscenza”. Ha aggiunto che il fratello era “mai lanciato come oggi verso nuovi progetti meravigliosi”.

La critica alla diffusione prematura della notizia

Secondo quanto riportato da Rolling Stone, Hyst ha espresso disappunto per la diffusione della notizia prima di una comunicazione ufficiale da parte della famiglia. Ha dichiarato: “Purtroppo, sulla base di voci non confermate dai familiari, hanno ritenuto di poter diffondere l’informazione prima di me, altri hanno rilanciato aggiungendo altre informazioni non esatte”. Ha sottolineato che questo comportamento è “altamente irrispettoso” e ha invitato a non tenere conto di tali speculazioni.

Il riferimento a Fedez

Nel suo messaggio, Hyst ha voluto esprimere il proprio punto di vista in merito al gesto di Fedez, che aveva diffuso pubblicamente la notizia della scomparsa di Jesto prima che fosse rilasciato un annuncio ufficiale. Pur riconoscendo che le parole dell’artista fossero cariche di affetto e formulate con tono rispettoso, Hyst ha sottolineato quanto sia fondamentale, in momenti così delicati, evitare la corsa a essere i primi a comunicare una tragedia. “So che non c’era bisogno di essere il primo a tutti i costi”, ha dichiarato, invitando tutti a riflettere sull’importanza di attendere le comunicazioni ufficiali, nel rispetto del dolore della famiglia e delle persone più vicine al defunto.

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