Addio a Ozzy Osbourne: muore a 76 anni la leggenda del rock

Ozzy Osbourne, voce storica dei Black Sabbath e icona assoluta dell’heavy metal, è morto oggi 22 luglio 2025 all’età di 76 anni. Dopo una lunga battaglia contro il Parkinson e altri problemi di salute, il rocker britannico si è spento circondato dai suoi cari.

Il leggendario John Michael “Ozzy” Osbourne è deceduto oggoggi 22 luglio 2025 all’età di 76 anni, confermano diversi media inglesi e internazionali. Ad annunciarlo sono stati i familiari con una nota: “È con una tristezza che le parole non possono
esprimere che dobbiamo annunciare che il nostro amato Ozzy Osbourne è mancato questa mattina. Era con la sua famiglia e circondato dall’amore”. 

Nato il 3 dicembre 1948 a Marston Green (Warwickshire), vicino Birmingham, Osbourne divenne famoso come voce dei Black Sabbath, formazione fondata nel 1968 che rivoluzionò il rock pesante con album come Paranoid (1970), Master of Reality (1971) e Sabbath Bloody Sabbath (1973). Dopo essere stato allontanato dalla band nel 1979 a causa dei problemi legati alla dipendenza da alcol e droghe, intraprese la carriera solista con album iconici come Blizzard of Ozz nel 1980, da cui nacque il celebre singolo “Crazy Train”. Nel corso della sua carriera ha venduto oltre 100 milioni di dischi, sia con i Sabbath che da solista, ottenendo diversi Grammy e riconoscimenti anche postumi, come l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame sia come membro dei Sabbath (2006) sia come artista solista (2024).

Ultimi anni, malattia e saluto finale

Nel 2020 ricevè la diagnosi del morbo di Parkinson, una malattia degenerativa che colpì progressivamente la sua mobilità. Aveva già affrontato gravi problemi alla colonna vertebrale a seguito di una caduta nel 2019, subendo vari interventi chirurgici. Nonostante le difficoltà camminava a fatica o era quasi costretto a letto da anni, la sua voce rimaneva potente e intensa, supportata dal produttore musicale Andrew Watt durante la realizzazione degli album Ordinary Man (2020) e Patient Number 9 (2022), quest’ultimo tra i più apprezzati degli ultimi tempi.

Il 5 luglio 2025, Osbourne ha tenuto il suo concerto d’addio — intitolato “Back to the Beginning” — insieme ai Black Sabbath nella formazione originale (Tony Iommi, Geezer Butler, Bill Ward), per la prima volta insieme dopo vent’anni. Lo show si è svolto al Villa Park di Birmingham, davanti a circa 40‑50.000 fan. Dirigeva lo spettacolo Tom Morello, e sul palco si sono alternati artisti del calibro di Metallica, Slayer, Pantera, Gojira, Anthrax, Alice in Chains, Tool, Mastodon, oltre a membri di Guns N’ Roses, The Smashing Pumpkins, Disturbed e altri. Proprio quell’esibizione, definita da molti come “il più grande show heavy metal di sempre”, è stata concepita come un tributo e un dono alla città natale e alla carriera leggendaria del rocker.

Sul palco, Ozzy ha cantato seduto su un vero e proprio trono nero, simbolico nella sua iconografia: «Sono stato a letto sei anni…, ora posso morire sereno», aveva detto al suo pubblico rivolgendosi a loro con voce rotta ma riconoscente. Ha eseguito i suoi grandi classici (“Crazy Train”, “War Pigs”, “Iron Man”, “Paranoid”) prima di unirsi ai Sabbath per l’epico gran finale. Lo show fu seguito da un live streaming globale per venire incontro ai tanti fan rimasti fuori: i biglietti andarono sold out in pochissimi minuti e parte del ricavato fu devoluto in beneficenza a enti come Cure Parkinson’s, Birmingham Children’s Hospital, e Acorn Children’s Hospice.

L’eredità e il lutto

Conosciuto per i suoi gesti iconici — come l’infame morso alla testa di un pipistrello — e per la sua personalità eccentrica, Ozzy ha superato numerosi scandali, arresti, dipendenze e incidenti. La sua resilienza e la sua capacità di reinventarsi l’hanno reso una figura centrale anche nella cultura pop, soprattutto grazie al reality The Osbournes (2002–2005) in cui appariva con sua moglie Sharon e i figli Kelly, Jack, Aimee e Louis.

La famiglia ha confermato che lascia un partner, Sharon, cinque/ sei figli (a seconda delle fonti: cinque menzionati in alcuni articoli, sei sulla pagina Wikipedia italiana), e numerosi nipoti. Il suo addio rappresenta la fine di un’era per il metal internazionale, un capitolo che si chiude proprio dove tutto era iniziato: Birmingham.

La sua influenza musicale oltrepassa le generazioni: i Black Sabbath sono fondamentali nel pantheon del metal. Ozzy ha cambiato per sempre la percezione del rock oscuro, e pure come icona televisiva ha contribuito a formare la cultura del reality show moderno. Oggi, la sua immagine è celebrata con mostre, documentari (come Ozzy Osbourne: No Escape From Now, in arrivo su Paramount+ entro fine anno) e murales commemorativi a Birmingham, e ben presto sarà disponibile anche un film-concerto in uscita nel 2026 intitolato Back to the Beginning: Ozzy’s Final Bow.

Conclusione

La morte di Ozzy Osbourne segna la fine di un’epoca nel mondo della musica rock. Il suo addio, celebrato con un concerto monumentale e generoso, ha incarnato appieno lo spirito di chi ha vissuto una vita leggendaria, tra eccessi, cadute e rinascite. La sua voce, la sua figura, e la sua musica rimangono indimenticabili: Ozzy è oggi memoria vivente di quel heavy metal che lui stesso contribuì a creare e a incarnare per oltre cinque decadi.

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