Morace: “È solo l’inizio per il calcio femminile italiano”

Carolina Morace commenta la crescita del calcio femminile dopo la semifinale europea raggiunta dalle azzurre, sottolineando i passi avanti e le sfide ancora da affrontare.

La Nazionale femminile italiana ha raggiunto la semifinale dell’Europeo grazie alla doppietta di Cristiana Girelli contro la Norvegia. Questo risultato ha acceso l’entusiasmo dei tifosi e portato maggiore attenzione mediatica al calcio femminile, come sottolineato da Carolina Morace in un’intervista all’ANSA.

Crescita e visibilità del calcio femminile 

“Ora si comincia a far vedere il calcio femminile in tv e la gente si accorge che esiste. Per me quello che è stato ottenuto non è un punto di arrivo ma di partenza per progettare e investire, per cominciare a pensare che il calcio femminile può essere valorizzato. Bisogna crederci”, ha dichiarato Morace. Secondo l’ex attaccante, rispetto al passato sono cambiate molte cose, anche se l’Italia resta indietro rispetto ad altri Paesi. Morace ha ricordato che ora il calcio femminile è diventato professionistico, portando vantaggi anche per il dopo carriera delle atlete. Ha poi sottolineato come, nella sua epoca, la Nazionale vinceva ma non aveva la stessa visibilità, mentre oggi la situazione è migliorata anche grazie alla televisione.

La necessità di pianificazione e investimenti

 Morace ha evidenziato che i successi ottenuti finora sono arrivati senza una vera pianificazione, a differenza di quanto fatto da Spagna e Inghilterra. “Bisognerebbe fare investimenti ad hoc con progetti di lunga durata. Se la tv di Stato prendesse i diritti televisivi ‘gratuitamente’ potrebbe essere un vantaggio per la televisione, con ascolti molto alti, e anche per il calcio femminile perché più lo fai vedere e più gli sponsor possono arrivare”, ha spiegato Morace. L’ex calciatrice ha suggerito di guardare ai modelli esteri, come quello inglese, dove esistono sponsor strutturati solo per il calcio femminile.

Sport e infrastrutture: le sfide da affrontare

 Morace ha ribadito l’importanza di investire sulle infrastrutture sportive, sottolineando che in Italia ci sono molti impianti fatiscenti e palazzetti abbandonati. “Oggi fare sport sta diventando un’attività di élite, io non ho mai pagato per fare sport”, ha detto. Secondo Morace, la formazione sportiva dei ragazzi è affidata alle associazioni, mentre le scuole non hanno la struttura per indirizzare i giovani a livello sportivo. Ha poi aggiunto che il calcio italiano vive un periodo di crisi e che i problemi non si risolvono attribuendo la mancata qualificazione ai Mondiali solo alla sfortuna o a singoli allenatori.

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