The End: una famiglia in un bunker in un mondo post-apocalittico

Il film 'The End' di Joshua Oppenheimer racconta la storia di una famiglia che vive in un bunker sotterraneo dopo una catastrofe globale, esplorando temi di colpa e autoinganno.

In un mondo devastato da una catastrofe ambientale, una famiglia benestante si rifugia in un lussuoso bunker sotterraneo, cercando di mantenere una parvenza di normalità mentre il mondo esterno brucia. Questa è la premessa di ‘The End’, il nuovo film di Joshua Oppenheimer, che segna il suo debutto nella fiction dopo i documentari ‘The Act of Killing’ e ‘The Look of Silence’.

Una famiglia isolata nel bunker

Nel film, Madre (Tilda Swinton), ex ballerina, e Padre (Michael Shannon), manager nel settore energetico, vivono con il loro Figlio (George MacKay) in una cava di sale dismessa, trasformata in un rifugio lussuoso. Qui, circondati da opere d’arte e oggetti di lusso, cercano di mantenere una routine quotidiana che dia ordine al caos circostante. L’arrivo di una ragazza dall’esterno (Moses Ingram) dopo vent’anni di isolamento mette in discussione l’equilibrio della famiglia, portando a galla sensi di colpa e segreti nascosti.

Il debutto nella fiction di Oppenheimer

Joshua Oppenheimer, noto per i suoi documentari sul genocidio indonesiano, si cimenta per la prima volta con un film di finzione. ‘Penso che tutte e tre queste opere siano in realtà meditazioni sulla narrazione, su come creiamo la nostra realtà e conosciamo noi stessi attraverso le storie che raccontiamo’, afferma il regista. ‘Vale a dire, la capacità unicamente umana di mentire a noi stessi sapendo di mentire.’ 

Un musical post-apocalittico

‘The End’ si distingue per la sua forma di musical, con canzoni che esprimono i sentimenti e le azioni quotidiane dei protagonisti. La colonna sonora, che contribuisce a creare la potente atmosfera del film, nasce dalla collaborazione di Joshua Schmidt (musica) con Oppenheimer stesso, autore dei testi. 

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