Viola Davis nei panni del Presidente degli Stati Uniti
Con G20, Viola Davis torna a dominare la scena in un ruolo completamente nuovo rispetto a quanto ci aveva abituati negli anni. Distribuito globalmente da Amazon Prime Video il 10 aprile 2025, il film è un thriller politico ad alta tensione diretto da Patricia Riggen e scritto da un team che include Caitlin Parrish, Erica Weiss e i fratelli Logan e Noah Miller. Accanto alla Davis, un cast internazionale che include Antony Starr, Anthony Anderson, Marsai Martin, Sabrina Impacciatore e Clark Gregg. Un film d’azione con il cuore di un dramma geopolitico, G20 è già tra i titoli più discussi dell’anno.
La trama: una presidente sotto attacco
G20 si svolge durante il vertice dei leader mondiali a Città del Capo, Sudafrica. La protagonista, Danielle Sutton (Viola Davis), è la Presidente degli Stati Uniti: una leader carismatica, intelligente e con un passato militare che ritornerà prepotentemente in scena quando un gruppo di terroristi prende d’assalto il summit. Capeggiati dal misterioso e spietato Rutledge (Antony Starr, noto al pubblico per il ruolo di Patriota in The Boys), i criminali mettono in pericolo la sicurezza globale, puntando a scatenare una crisi di proporzioni planetarie. Senza l’appoggio immediato dei servizi segreti, isolata e con la sua famiglia in pericolo, la Presidente Sutton dovrà affidarsi esclusivamente al suo addestramento, alla sua astuzia e al suo coraggio per affrontare i terroristi e salvare non solo se stessa e i suoi cari, ma anche i principali leader del mondo libero. Quello che inizia come un attacco coordinato si trasforma presto in una lotta corpo a corpo in cui la politica lascia il posto alla pura sopravvivenza.
Un’eroina d’azione con profondità
Viola Davis, premio Oscar e regina indiscussa del dramma, riesce ancora una volta a sorprendere. In G20 interpreta una presidente che incarna fermezza e sensibilità, forza fisica e diplomazia, e lo fa con l’intensità che da sempre la contraddistingue. Lontana dallo stereotipo della classica eroina d’azione, Sutton è una madre, una moglie, una leader sotto pressione, ma soprattutto una donna costretta a lottare per tutto ciò in cui crede. In un’intervista, Davis ha dichiarato: “Volevo creare un personaggio che mia figlia potesse ammirare. Una donna che non ha bisogno di rinunciare alla sua umanità per essere potente.” Il film riflette anche su cosa significhi essere donna e nera in una posizione di potere. La narrazione affronta i limiti, i pregiudizi e le aspettative che si riversano su chi guida una nazione, restituendo un’immagine complessa, tridimensionale, profondamente umana.
Produzione e ambientazione
Le riprese di G20 si sono svolte principalmente a Città del Capo, scelta non casuale per dare una dimensione internazionale e visivamente potente al film. La regista Patricia Riggen, già nota per lavori come The 33 e Under the Same Moon, ha voluto imprimere alla pellicola uno stile visivo dinamico ma anche realistico, evitando l’eccesso di CGI a favore di scene d’azione fisiche e coreografate. “Volevamo che lo spettatore sentisse ogni colpo, ogni esplosione, ogni respiro affannato”, ha spiegato. Viola Davis è anche produttrice esecutiva del progetto, attraverso la sua casa di produzione JuVee Productions. Il film ha beneficiato della sinergia con Amazon MGM Studios, che ha puntato su G20 come uno dei titoli di punta della stagione.
Il cast e le interpretazioni
Oltre a Davis, il film può contare su un cast di alto livello:
- Antony Starr è Rutledge, un villain che mescola carisma e brutalità con l’ambiguità morale tipica dei migliori antagonisti moderni.
- Anthony Anderson interpreta il marito della presidente, Derek Sutton, un uomo che lotta per proteggere la propria famiglia.
- Marsai Martin, nei panni della giovane figlia Serena, offre un’interpretazione toccante, aggiungendo ulteriore emotività alla narrazione.
- Sabrina Impacciatore interpreta la presidente del Fondo monetario internazionale Elena Romano.
Accoglienza e critica
Le recensioni sono state in gran parte positive, con lodi per l’interpretazione di Davis e la regia solida di Riggen. Il film è stato paragonato a Air Force One, Die Hard e persino a Salt, per il mix tra tensione politica e azione frenetica. Entertainment Weekly lo ha definito “un action movie che respira con l’anima di una donna determinata”, mentre per The Guardian, G20 “pecca in realismo ma vince in carisma”. Su Rotten Tomatoes, il film ha raggiunto il 74% di recensioni positive nei primi giorni dalla distribuzione.
Un film che parla del presente
Nonostante l’impianto da blockbuster, G20 riflette anche sullo stato del mondo contemporaneo: instabilità politica, minacce globali, leadership in crisi. Al centro c’è però una riflessione profonda su cosa significhi davvero essere un leader oggi. E Viola Davis, con la sua presenza scenica e il suo talento fuori dal comune, riesce a rendere tutto questo credibile, emozionante e, soprattutto, necessario. In definitiva, G20 è un film che unisce intrattenimento e contenuto, spettacolo e riflessione. Un’opera che segna un nuovo capitolo nella carriera di Viola Davis e che dimostra quanto ancora ci sia da dire, e da vedere, quando si parla di donne potenti sul grande schermo.