Sentenza della Corte Costituzionale: stop al terzo mandato per De Luca e Zaia

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il terzo mandato per i presidenti di regione, coinvolgendo De Luca e Zaia.

La decisione della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza che dichiara incostituzionale il terzo mandato per i presidenti di regione, una decisione che ha un impatto diretto su Vincenzo De Luca, presidente della Campania, e Luca Zaia, presidente del Veneto. La sentenza arriva dopo un lungo dibattito sulla legittimità di un terzo mandato consecutivo, che secondo la Corte viola i principi di alternanza democratica sanciti dalla Costituzione italiana. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico italiano, con alcuni che vedono la sentenza come un passo necessario per garantire la democrazia e altri che la considerano un ostacolo alla continuità amministrativa.

Le reazioni di De Luca e Zaia

Vincenzo De Luca ha commentato la sentenza con ironia, affermando: “Dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima, Corte, si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale. Ma nessuno si faccia distrarre dal lavoro”, ha dichiarato De Luca sottolineando con sarcasmo la decisione che lo costringe a terminare il suo mandato senza la possibilità di ricandidarsi. De Luca ha sempre sostenuto la necessità di continuità per portare avanti i progetti avviati nella regione Campania, ma ora dovrà fare i conti con la realtà di una successione obbligata. Anche Luca Zaia, presidente del Veneto, è direttamente coinvolto dalla sentenza. “Per me è inaccettabile che l’Avvocatura dello Stato vada a rinnovare in dibattito in Corte costituzionale il principio secondo il quale il blocco dei mandati sarebbe l’unica modalità per eliminare centri di potere”, ha detto Zaia.

Le possibili conseguenze politiche

La sentenza della Corte Costituzionale apre scenari politici nuovi in Campania e Veneto. In Campania si ipotizza che Roberto Fico, ex presidente della Camera, possa candidarsi per la successione di De Luca, anche se non ci sono conferme ufficiali in merito. In Veneto la fine dell’era Zaia potrebbe portare a una riorganizzazione interna alla Lega, il partito di cui Zaia è un esponente di spicco. La decisione della Corte potrebbe inoltre influenzare il dibattito nazionale sulla durata dei mandati politici, spingendo per una revisione delle leggi elettorali regionali per evitare situazioni simili in futuro.

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