Giovanni Allevi, la musica come cura e speranza: “La mia missione, ora, è dare dignità al dolore”

Il compositore e pianista Giovanni Allevi condivide la sua esperienza di dolore e speranza attraverso la musica.

Giovanni Allevi è pronto a tornare sul palco e riabbracciare il suo pubblico con il nuovo tour intitolato “Musica dell’Anima”, che prenderà il via il prossimo 20 giugno nella suggestiva cornice del Teatro di Caracalla a Roma. Il tour farà tappa anche in alcune delle città più affascinanti d’Italia, tra cui Taormina, Venezia e Firenze. Dopo la diagnosi di mieloma multiplo ricevuta nel 2022, il celebre pianista ha affrontato un lungo e impegnativo percorso fatto di dolore, cure e riabilitazione. Un cammino complesso e profondo che lo ha tenuto lontano dalle scene, ma non dalla musica. Il suo emozionante ritorno è avvenuto nel 2024, sul palco del Festival di Sanremo, dove ha commosso il pubblico con la sua sensibilità e forza interiore. Ora Allevi è pronto a ripartire davvero: non solo per suonare, ma per condividere un viaggio emotivo fatto di musica, speranza e rinascita.

La missione di Allevi: dare dignità al dolore

Nell’intervista esclusiva rilasciata oggi a Vanity Fair, Giovanni Allevi si racconta con intensità e trasparenza, rivelando i retroscena emotivi e artistici del suo ritorno sulle scene dopo la malattia. Il tour estivo “Musica dall’anima”, che toccherà luoghi suggestivi come Roma, Taormina, Venezia e Firenze, sarà per il pianista non solo una serie di concerti, ma un vero e proprio viaggio spirituale tra dolore, bellezza e speranza. Per Allevi, il dolore è diventato materia da sublimare: “La mia missione, ora, è dare dignità al dolore, che è la cosa che ci unisce”. Parole che condensano il senso profondo di un percorso vissuto intensamente, dove la musica è diventata strumento di resilienza. Durante lo spettacolo, eseguirà per la prima volta il Concerto MM 22 per violoncello e orchestra, scritto in ospedale, trasformando in note la parola “mieloma”, secondo un metodo matematico ispirato a Bach: “È una sfida tra me e il dolore”.

Il tour

Nel dialogo con Vanity Fair, Allevi racconta anche il valore simbolico dei luoghi scelti per il tour e anticipa che ad accompagnarlo ci saranno personalità illustri, tra cui lo storico Alessandro Barbero, che interverrà a Roma per parlare di eresia, uno dei temi fondanti del concerto insieme a sacro, follia e bellezza. L’artista si sofferma anche su un momento cruciale: il concerto del 2 giugno 2022 a Vienna, l’ultimo prima della diagnosi, quando il dolore lo immobilizzò sul palco. “Appena finito l’ultimo applauso, non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. È stato imbarazzante. Mi sono alzato con un dolore inimmaginabile, veramente lancinante”. Quel momento segnò l’inizio della discesa nel tunnel della malattia, ma anche della sua rinascita. Il tour sarà arricchito da elementi multimediali per rendere l’esperienza immersiva: “Ci saranno dei grandi schermi che restituiranno le emozioni dei musicisti, i dettagli delle mani sul violoncello, le mie espressioni mentre dirigo”. Allevi vuole che la musica diventi uno specchio dell’anima, e che ogni spettatore possa riconoscersi in quella vibrazione. 

La speranza

Infine, riflette sul senso della speranza: “Resta nel cuore il desiderio che un giorno arrivi un referto che mi dica che non ho più niente”. Ma intanto, con lucida serenità, si aggrappa alla bellezza di ciò che ha: la musica, il pubblico, la possibilità di trasformare la sofferenza in arte condivisa.

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