I social che promuovono l’aggressività
In un’intervista rilasciata a La Stampa a Luca Dondoni, J-Ax ha espresso profonde preoccupazioni riguardo al ruolo dei social media nell’amplificare l’aggressività e la violenza nella società contemporanea. Secondo l’artista, gli algoritmi che governano queste piattaforme sono progettati principalmente per massimizzare i profitti delle aziende che li gestiscono, spesso a discapito del benessere degli utenti. “C’è un algoritmo che vuole solo far guadagnare chi lo ha messo in rete” ha dichiarato durante l’intervista. J-Ax ha sottolineato come i social media, attraverso i loro algoritmi, tendano a privilegiare contenuti che generano reazioni forti, spesso sfociando in polemiche e conflitti. Questo meccanismo incentiva comportamenti aggressivi e polarizzanti, poiché tali contenuti aumentano l’engagement e, di conseguenza, i ricavi pubblicitari delle piattaforme. L’artista ha evidenziato che questa dinamica non è casuale, ma il risultato di scelte deliberate volte a incrementare i profitti, senza considerare le implicazioni sociali negative.
Il bullismo
Infine, J-Ax ha parlato del bullismo, un tema a lui caro, avendo vissuto personalmente esperienze di questo tipo durante l’infanzia. “Alle elementari venivo preso in giro, alle medie sono iniziati gli episodi di violenza. Subivo le botte senza reagire, la scuola era per me un carcere.”, ha dichiarato. Ha raccontato di come la musica sia stata per lui un rifugio e un mezzo di riscatto, incoraggiando i giovani a unirsi per contrastare le prepotenze e a non sentirsi soli nelle loro battaglie. Ha sottolineato l’importanza della solidarietà tra coetanei e del ruolo fondamentale degli adulti nel riconoscere e affrontare queste problematiche.
L’intelligenza artificiale
Sull’intelligenza artificale ha poi dichiarato: “Mi sono diplomato in informatica e sono certo che ci vorrà del tempo prima che prenda il posto dell’uomo. L’unica cosa che può fare in questo momento è generare tutta una serie di cose molto velocemente, ma che sarò io a scegliere. L’uomo sceglierà ciò che farà l’AI, ma non penso che il problema sia nell’AI in sé. Il problema saranno gli uomini che la gestiranno. Direi che non dobbiamo averne paura”.
In sintesi, l’intervista di J-Ax mette in luce le complesse interazioni tra tecnologia, società e comportamenti individuali. Egli invita a una riflessione critica sull’uso dei social media e sulle responsabilità delle piattaforme nel modellare il discorso pubblico, evidenziando la necessità di un equilibrio tra libertà di espressione e tutela del benessere collettivo.