Francesco Lettieri: “Con il documentario Pino ho aperto un “cassetto” con materiali che mai avrei pensato di avere tutti per me”

Nella nuova puntata di Stasera…che serie! Lucilla ha avuto ospite negli studi di Radio Kiss Kiss il regista Francesco Lettieri che è venuto a trovarci per parlare del documentario “Pino” di prossima uscita al cinema.

Il 31 marzo, l’1 e 2 aprile il documentario “Pino” sarà al cinema ed è con me questa mattina in Stasera che serie Francesco Lettieri. Buongiorno!

Buongiorno Lucilla.

Hai diretto questo splendido documentario. Noi vogliamo sapere tutto, ma specialmente quanto materiale hai dovuto scandagliare per creare Pino?

Non lo so. Centinaia di ore proprio perché è iniziato tutto da Alex Daniele e dalla fondazione che ci ha aperto gli archivi. Sono partito con questi hard disk con terabyte di materiale e di filmini amatoriali di concerti e interviste e fotografie. C’era tantissimo. Quindi ho avuto la fortuna di aprire un cassetto con dei materiali che mai avrei pensato di avere tutti per me. Da lì sono partito. Poi ho scritto e abbiamo fatto tantissime interviste.

Sono curiosa. Come hai costruito la linea narrativa?

Ci sono tre linee narrative nel film. Si segue in maniera ordinata e cronologica la vita di Pino, la sua infanzia e tutti i momenti. Sono cinque blocchi in cui si parla di tutta la sua vita, fino agli anni Duemila della sua evoluzione pop. Poi c’è un blocco di interviste video in cui si racconta la ricerca di un brano inedito. La terza linea narrativa è composta da video musicali e videoclip. Dei pezzi di Pino che non avevano i video perché all’epoca, nei primi anni Ottanta non si facevano, in cui si racconta la Napoli di oggi e di come le canzoni di Pino siano ancora vive nei personaggi e nella città contemporanea.

C’è una perla che ci puoi spoilerare e che hai trovato in tutto questo materiale?

Ce ne sono tante di cose. Una in particolare mi ha fatto sorridere ed è il famoso concerto del 1981 di Piazza del Plebiscito che lo ha lanciato. Alex ci ha dato a disposizione l’audio di quella serata che è uscito fuori dall’hard disk. E quando l’abbiamo messo sul video ci siamo resi conto che c’era qualcosa che non andava. Cioè che il video non corrispondeva all’audio. Abbiamo capito che il video che è sempre stato spacciato dalla Rai come quello di Piazza del Plebiscito non era quello del concerto. In realtà, è un altro concerto. forse fatto in Svizzera, montato poi con le immagini del pubblico della piazza. Quindi siamo stati giorni e settimane per cercare le immagini originali che la Rai aveva nascosto da qualche parte. Siamo riusciti a scovarle e in queste Pino non ha la bandana bianca, ma ha una giacca di jeans. È stata una ricerca molto intensa.

A proposito di regia, hai visto Adolescence?

Certo.

E che ne pensi? Sono curiosa!

Mi ha fatto impazzire. Prima di tutto perché per essere una serie Netflix è molto autoriale. Con una recitazione molto realistica e attori fortissimi. E poi questi piani sequenza pazzeschi. È una cosa molto positiva che si facciano delle serie valide anche dal punto di vista artistico e registico e che abbiano tutto questo riscontro e ne parlino tutti.

Da regista, quanta preparazione ci vuole per fare dei piani sequenza così? È una cosa tipo prove a teatro che devi fare prima di girare?

Praticamente sì. È simile al teatro, ma è molto più difficile del teatro perché lì c’è il palcoscenico e rimani lì. Non solo c’è la memoria degli attori che non possono sbagliare niente per un’ora, ma c’è la coreografia di tutto il reparto di fotografia e scenografia che si devono muovere.

Quante persone ci sono su un set del genere secondo te?

Su un set di questo tipo almeno 100-200 persone. Lì la complicazione è quella di coordinare e preparare tutto. Immagino che per ogni episodio abbiano avuto almeno un mese di preparazione ad episodio. E poi ho letto che per le riprese per ogni singolo episodio c’era una settimana a disposizione. I primi li hanno girati quasi subito, mentre gli altri c’è voluto un po’ di più.

Sarà stato complicatissimo…

Io ho fatto dei piani sequenza di un paio di minuti ed è stato difficile. Non immagino fare un’ora di episodio.

Altri consigli per i nostri ascoltatori? Cosa stai guardando in questo periodo?

Ho visto Scissione, la seconda stagione, che è veramente pazzesca. E anche The residence, sempre su Netflix, dove è uscita questa settimana. È una commedia molto divertente e contemporaneamente ha una sceneggiatura molto complessa. C’è un omicidio e ci sono 200 sospettati, ovvero tutti gli invitati alla Casa Bianca. Molto divertente.

Questi sono i consigli di Francesco Lettieri. Il vero consiglio però è di andare al cinema il 31 marzo e l’1 e 2 aprile per vedere “Pino”. Grazie Francesco!

Grazie a voi!

le ultime news