Achille Lauro: “L’incoscienza di cui parlo nel mio brano non è solo quella degli sbandati, ma è anche quella di amare”

In questa puntata di Dedikiss Marco e Raf hanno accolto negli studi di Casa Kiss Kiss Achille Lauro che ci ha parlato della canzone in gara al Festival e di molto altro ancora.

Buon pomeriggio a tutti da Marco e Raf. Primo ospite di oggi è Achille Lauro!

Ciao bellezze, siamo tornati!

Abbiamo visto il video che hai pubblicato sui tuoi social in cui parli di Napoli. Sai, Radio Kiss Kiss trasmette in tutta Italia, ma è una radio di Napoli e quindi giochiamo in casa. Hai commentato Napoli perché la adori e hai detto che ti è piaciuta molto di più nel periodo natalizio…

Allora, voglio fare un’affermazione in mondovisione. Lo dico a tutti quelli che incontro. Napoli è una delle città più belle del mondo. Io vengo da Roma che amo profondamente, ma credo che Napoli sia una città altrettanto fantastica e durante il periodo di Natale è magica. Il 6 dicembre ero in un ristorante a farmi uno spaghettino con un clima pazzesco, davanti a Castel dell’Ovo, con degli artisti di strada che suonavano. Oltretutto nel sottobosco artistico di Napoli c’è un fermento pazzesco. È una delle città che ha mantenuto la tradizione. Riesci proprio a capirne la storia, i vicoli ed è una cosa rarissima. Sono innamorato dei napoletani e delle napoletane.

Ieri Incoscienti giovani a Sanremo. Ci è piaciuta molto una parte del testo della canzone dove dici “L’amore è come una pioggia sopra Villa Borghese”. Quindi c’è anche un po’ di Roma nel tuo brano?

Tantissimo. Roma ha influenzato e contaminato tutta la mia storia, che poi è diventata la mia musica. Ed è una grande dedica a Roma questa. Sono cresciuto con il cantautorato romano con Califano, Zero, Baglioni, Venditti e come anche in Amore disperato, comincia a uscire fuori quella contaminazione lì che io profondamente amo.

La metafora era quindi per dire che a Villa Borghese piove meno perché ti ripari o che arriva la pioggia forte come l’amore e ti cambia anche un po’?

Secondo me è l’immagine di quella cosa stupenda che comunque ti mette alla prova. Anche l’incoscienza di cui parlo non è solo quella degli sbandati, ma è l’incoscienza in generale, anche di amare. Cioè ti consegni a qualcuno e speri che non ti “faccia fuori”.

Sei stato tanto incosciente da ragazzo?

Lo sono sotto tutti gli aspetti. Sono una persona che vive con incoscienza nel senso che mi butto tanto nelle cose e che le vive. Le relazioni le vivo. L’amore lo vivo. Infatti, scrivo le canzoni.

Tu all’interno della canzone parli della voglia di vivere una passione sfrenata senza paura del futuro. Oggi però noi abbiamo tanta paura del futuro…

È una cosa che ho riscontrato lavorando con i ragazzi nelle scuole o in altri settori. Questa è una problematica. Forse non siamo educati a credere in noi e ad osare, come può essere l’educazione americana, dove se tu sei bravissimo a fare musica, ti spingono a fare musica. Qui forse manca quel credere l’uno nell’altro, il supportarsi a vicenda.

Ma cos’è che ti ha spinto a scrivere una canzone che parla delle contraddizioni e difficoltà di questa generazione?

Io cerco di partire sempre da spunti della vita reale. Io dico sempre che rubare dalla realtà è più facile. C’è già tutto. Se racconti una storia reale, hai già i dettagli. Alla fine tutti proviamo le stesse cose in periodi diversi della vita. Se le canzoni sono vere e spontanee, alla fine è difficile sbagliare.

Il futuro ti mette più adrenalina o ti spaventa?

Io vivo costruendo. Quindi non ho tempo di rendermi conto delle cose. Cerco di pensare in grandissimo per il futuro.

Prima fuori onda ci raccontavi che sono sempre giornate movimentate qui a Sanremo. La gente pensa che si va al Festival, si canta e basta. Non sanno che voi andate a destra e sinistra tra prove, interviste e quant’altro.

Il Festival di Sanremo è un tornado completamente folle. Siamo in 40 con il mio team. Abbiamo due personal e 3 troupe che ci seguono, tra cui anche Nicolò De Devitiis che sta lì dietro le telecamere per Le iene.

Diamo un microfono a Nicolò? Incursione in diretta!

(Nicolò De Devitiis): Ciao a tutti! Noi stiamo seguendo tutta la settimana di Achille Lauro raccontandola per Le Iene. Come sta andando Lauro? Vogliamo raccontare cosa abbiamo fatto stanotte?

(Achille Lauro): E raccontalo va!

(Nicolò De Devitiis): Siamo tornati alle 6:00 e il resto lo vedrete martedì sera a Le Iene.

(Achille Lauro): Voi però dovete venire alla nostra festa privata!

Diciamo che a Sanremo ci si diverte di notte e di giorno. Ti veniamo a trovare e poi martedì a Le Iene per scoprire quello che è successo. Grande Lauro, in bocca a lupo per il Festival!

Sempre un piacere ragazzi!

le ultime news