Al Pacino, l’autobiografia, la madre e la decisione di non sposarsi

Scopriamo i segreti di Al Pacino, dalle origini del suo soprannome al rapporto speciale con il cinema e le motivazioni personali che lo hanno portato a non sposarsi mai.

Sonny Boy: un’autobiografia

“Forse la ragione per cui ho scritto questo libro è che voglio tornare “a casa”: i ricordi mi riportano in un posto dove mi piaceva stare”. Così ha dichiarato Al Pacino riferendosi alla sua autobiografia “Sonny boy”, edita in Italia da La nave di Teseo. Il titolo fa riferimento al soprannome che gli aveva dato la madre prendendo spunto da una canzone di Al Jolson. Il ripercorre la in ordine cronologico la vita della star, dall’infanzia a New York, in una condizione economica difficile dopo il divorzio dei suoi genitori, all’adolescenza e alle prime esperienze con alcol e droga, dagli studi alla High School of Performing Arts, interrotti prima per lavorare e aiutare a casa, alle prime esperienze a teatro, fino al successo al cinema con Il padrino, seguito da altri film come Serpico (1973), Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) che hanno fatto di lui un attore leggendario. 

L’amore per il cinema: un’eredità familiare

L’amore di Al Pacino per il cinema ha radici profonde e risale alla sua infanzia. È stato il nonno materno ad introdurlo al mondo dei film e delle pellicole. Proprio il nonno, infatti, aveva un grande interesse per il cinema e si impegnava a portare il giovane Alfredo, il vero nome di Al Pacino, a vedere i film. Tali esperienze si sono rivelate essenziali per accendere nel giovane un’incontenibile passione per la settima arte. Pacino ricorda con affetto questi momenti passati insieme e riconosce l’influenza decisiva che suo nonno ha avuto nel suo percorso verso il successo. Anche la mamma ha avuto un ruolo fondamentale per la sua passione: “Mia madre ha iniziato a portarmi al cinema quando avevo tre o quattro anni. Lavorava in fabbrica e svolgeva altri lavori umili durante il giorno, e quando tornava a casa, ero la sua unica compagnia. Dopo aver visto i film, ripassavo i personaggi nella mia testa e li riportavo in vita, uno per uno, nel nostro appartamento.” Al Pacino ha rivelato poi il dolore per la morte tragica della madre: la donna, che soffriva di depressione, morì a causa dei barbiturici nel 1962 non potendo così assistere al successo del figlio. “Se sarò fortunato, forse andrò in cielo e la rivedrò. Voglio solo una cosa: la possibilità di guardarla negli occhi e dirle “Ehi, mamma, hai visto che cosa mi è successo?”..

Una vita senza matrimonio: le motivazioni di una scelta personale

Nonostante la sua lunga carriera e i numerosi legami sentimentali, Al Pacino non si è mai sposato. L’attore ha avuto varie relazioni, ma nessuna di queste si è mai tradotta in un matrimonio. In diverse occasioni, Pacino ha spiegato che la sua decisione di rimanere scapolo è legata a una scelta di libertà e ad una personale concezione di amore e indipendenza. L’attore ha parlato apertamente del suo desiderio di non volere compromessi che potessero limitare la sua vita professionale o personale, preferendo mantenere la sua autonomia, elemento che considera prezioso e imprescindibile. La vita di Al Pacino è ricca di dettagli curiosi e di scelte che rispecchiano una personalità complessa e affascinante. Dal soprannome “sonny boy” ai legami familiari che hanno influenzato la sua carriera, fino alle sue scelte amorose, Pacino si mostra sempre come un uomo autentico, fedele alle proprie convinzioni e alle passioni che hanno guidato la sua lunga carriera nel mondo del cinema.

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