Raf: “Ancora oggi ricevo tantissime richieste per la mia Self Control”

Nel corso della puntata de I Corrieri di Kiss Kiss Alfio e Ciro hanno avuto l’onore di ospitare ai nostri microfoni il grande cantautore Raf per parlare dei 40 anni di carriera e della sua canzone Self Control.

Benvenuto ne I Corrieri di Kiss Kiss a Raf!

Ciao a tutti!

Abbiamo appena sentito Self Control che quest’anno celebra 40 anni, che poi è la stessa età della tua carriera…

Si, esatto. Qualcuno mi ha detto che sono passati 40 anni, ma io sono proiettato sul presente e sui vari progetti. Quindi non penso mai a quello che è stato. Poi quando ci rifletti su, 40 anni ci stanno eccome! Anche se devo dire che Self Control è un brano che ancora si lascia sentiere nei club.

Sei in tour nei club per festeggiare questi 40 anni e sarai alla Casa della Musica qui a Napoli…

Si, perché Self Control è nata nei club e ci sembravano i luoghi più adatti per celebrare questa canzone che ancora oggi si fa sentire e tante sono le richieste che arrivano a me e alla Sugar. Anche per scene di film, videogiochi e dj che la ripropongono, magari ad un beat acceleratissimo. Né io, ne Giancarlo Bigazzi che l’ha prodotta immaginavamo che a distanza di 40 anni si parlasse ancora di Self Control.

La tua reazione a queste richieste qual è?

Sui videogiochi non sono espertissimo però ci sono alcuni giocati in tutto il mondo che hanno venduto milioni di copie. Non ci sarebbe motivo per dire di no.

Fuori onda si parlava di Infinito. Secondo te, tra tutte le tue canzoni qual è quella che rappresenta proprio l’amore?

È una bella lotta. Non so se c’è n’è una su tutte. Quello che domina sono questi amori sofferti, ma talmente grandi che poi non finiscono mai.

Ma che tu ricordi, hai mai pianto cantando o scrivendo una tua canzone?

Pianto durante il concerto si. C’è una canzone che non riesco a cantare dal vivo dal nome Metamorfosi perché è un argomento molto tosto su una cosa che ho vissuto, riguardante una persona a cui ero legato che è venuta a mancare. Si parla della metamorfosi che è quello in cui tutti sperano, cioè che ci sia una vita oltre la vita stessa. Quindi tutte le volte che la canto mi scatta la lacrima.

E una delle canzoni che dedicheresti alla tua famiglia?

Sicuramente una di quelle positive perché tutti vogliamo la serenità per la nostra famiglia. C’è un singolo, La mia casa, che parla di una storia d’amore e lo dedicherei alla mia famiglia.

Nel tuo ultimo album Raf40: The Unreleased Duets hai inserito anche il brano Cosa resterà di questi anni Ottanta e guardando la scena musicale, ti sei risposto a questa domanda?

Dagli anni Ottanta ad oggi questa cosa me l’hanno chiesta sempre. Le prospettive di oggi, rispetto a quello che negli anni Ottanta pensavamo sarebbe rimasto, sono molto cambiate. Allora la fine del muro di Berlino e della Guerra Fredda ci dava un mondo unito che non sapevamo cosa potesse portare. Oggi degli anni Ottanta, se vogliamo salvare ciò che di buono è successo in quel decennio, ci sono cose che riguardano la musica, considerata una cultura effimera, ma in quegli anni abbiamo capito quanto era importante essere leggeri. La leggerezza non è sempre simbolo di futilità o stupidità.

Ci ricordo adesso le altre date del tour?

Dopo Napoli ci sarà una data il 13 dicembre a Bologna all’Estragon Club.

Perfetto. E nel 2025 ci saranno anche altre date consultabili sui social. Grazie Raf. Ci hai fatto un regalo enorme!

Grazie a voi!

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