Abbazia di San Fruttuoso, complesso monastico di Camogli, Comune in provincia di Genova

Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in collegamento con noi Emanuele Gandolfo, storico dell’arte, per parlare con lui dell’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, borgo in provincia di Genova.

L’Abbazia di San Fruttuoso è un piccolo gioiello incastonato in una baia naturale protetta da una torre cinquecentesca. Si tratta di un complesso monastico appartenente al territorio del Comune di Camogli, in provincia di Genova. La zona è comunemente detta Capodimonte e sorge all’interno del Parco terrestre e marino del Monte di Portofino.

L’abbazia è intitolata a San Fruttuoso di Tarragona, santo catalano vissuto nel III secolo, le cui ceneri sono custodite dentro il monastero, dove sono state spostate dopo l’invasione araba della penisola iberica.

È bene dire che il complesso non si può raggiungere tramite arterie stradali, ma soltanto via mare oppure tramite due sentieri panoramici. Un sentiero scende dal Monte di Portofino, mentre l’altro segue la costa partendo dalla baia di Portofino.

L’abbazia svetta sull’antistante spiaggia balneabile e nel 1951 è diventata anche set per il film Il diavolo in convento di Nunzio Malasomma. Spesso vi si svolgono concerti di musica promossi dal FAI e altre iniziative culturali e artistiche.

Secondo la leggenda il complesso monastico risale all’VIII secolo, quando il vescovo di Tarragona Prospero scappa dalla Spagna invasa dagli arabi e trova rifugio nella baia. Qui costruisce una piccola chiesa per ospitare le reliquie di San Fruttuoso.

Un primo edificio è stato eretto in zona Chiesa Vecchia, dove sono visibili ancora i resti di un’antica costruzione. L’attuale abbazia sarebbe stata aggiunta a metà del IX secolo, per essere poi ricostruita all’inizio dell’XI secolo su richiesta di Adelaide di Borgogna, moglie dell’imperatore Ottone I.

In questo stesso periodo l’Abbazia di San Fruttuoso passa ai monaci benedettini e viene ampliata con l’inserimento di un altro piano. Nel XIII secolo viene aggiunto un altro corpo edilizio grazie alla famiglia Doria che adibisce una sala ad accogliere le proprie sepolture.

Il chiostro superiore è stato ristrutturato nel XVI secolo per volere di Andrea Doria e nel 1562 si erige un torrione di avvistamento quadrato ancora esistente. In seguito l’abbazia è abbandonata e diventa un’abitazione privata. Nel 1933 è poi restaurata dallo Stato e nel 1983 la famiglia Doria Pamphili dona la proprietà al Fondo Ambiente Italiano (FAI).

L’Abbazia di San Fruttuoso è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:45 e fino al 16 febbraio ospita la mostra fotografica Ossi di Seppia. Ugo Mulas, Eugenio Montale. L’esposizione è allestita in diverse sale del monastero ed include 23 scatti in bianco e nero realizzati da Ugo Mulas nel 1962 a Monterosso, dove il poeta Montale era solito passare la sua infanzia e da cui ha tratto ispirazione per la raccolta Ossi di Seppia.

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