Björn Andrésen, l’attore svedese che a soli 15 anni conquistò il pubblico internazionale interpretando Tadzio in “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, è scomparso all’età di 70 anni. La sua bellezza androgina e il talento precoce lo resero un’icona del cinema degli anni ’70.
L’incontro con Visconti e il successo internazionale
Nel 1970, Luchino Visconti era alla ricerca del volto perfetto per incarnare Tadzio, il giovane protagonista di “Morte a Venezia”. Dopo un’ampia selezione in tutta Europa, trovò in Björn Andrésen, allora quindicenne, l’interprete ideale. Il film, tratto dal romanzo di Thomas Mann, racconta l’ossessione di un compositore per la bellezza eterea di un giovane ragazzo durante un soggiorno a Venezia. La performance di Andrésen fu acclamata, e la sua immagine divenne simbolo di una bellezza ideale e irraggiungibile. Visconti stesso lo definì “il ragazzo più bello del mondo” durante la première londinese del film.
Una carriera segnata da un ruolo iconico
Dopo il successo di “Morte a Venezia”, Andrésen intraprese una carriera artistica che lo portò in diverse parti del mondo. In Giappone, divenne una celebrità, lavorando come cantante e modello. La sua immagine ispirò l’autrice di manga Riyoko Ikeda nella creazione del personaggio androgino di Lady Oscar. Nonostante la fama, Andrésen cercò di distanziarsi dall’etichetta di “bel ragazzo” che gli era stata attribuita, rifiutando ruoli che sfruttassero esclusivamente il suo aspetto fisico. In un’intervista del 2021, dichiarò: “Morte a Venezia mi ha perseguitato per tutta la vita”.
Vita personale e riflessioni sul passato
La vita personale di Andrésen fu segnata da eventi dolorosi. Perse la madre in giovane età e affrontò periodi di difficoltà emotiva. Nel documentario “Il ragazzo più bello del mondo” del 2021, diretto da Kristina Lindström e Kristian Petri, Andrésen ripercorse la sua esperienza con Visconti e le conseguenze che quel ruolo ebbe sulla sua vita. Il film offre uno sguardo intimo sulle sfide affrontate dall’attore nel gestire una fama improvvisa e le aspettative del pubblico.
