Morgan e Bugo in tribunale a Imperia: come sta andando il processo per “Le brutte intenzioni”

L'affaire Sanremo 2020 tra Morgan e Bugo è finito nell'aula del tribunale di Imperia. Ecco come sta andando.
No, non si sono riappacificati

Inutile negarlo, Morgan e Bugo hanno dato vita a uno dei momenti più iconici della storia recente di Sanremo, sono già passati quattro anni. È storico il frangente di quella notte del sette febbraio, era la quarta serata, in cui Morgan cambiò il testo della canzone con cui si era presentato al festival insieme a Bugo, Sincero, con il celebre “le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera…”

Lo sfogo di Castoldi era figlio degli screzi che c’erano stati tra lui e Bugatti fin dall’inizio della loro esperienza al Festival, e hanno lasciato strascichi che sono arrivati fino ai giorni nostri. Infatti, dopo essersi punzecchiati a distanza tramite dichiarazioni ai vari mezzi stampa, i due artisti si sono incontrati al tribunale di Imperia per affrontare la causa che Bugo ha mosso ai danni di Morgan, accusato di diffamazione. L’obiettivo di Bugatti è quello di “difendere dignità e benessere emotivo e professionale”.

Durante l’udienza, il frontman dei Bluvertigo ha porto le sue scuse, che sono state respinte, e proposto un risarcimento di 3.000 euro, anche questo declinato. I due musicisti hanno anche trovato il modo di dire la propria al di fuori dell’aula.

L’ufficio stampa di Bugo ha diramato la seguente nota. “L’udienza di oggi segna un momento importante nel percorso legale che Bugo ha intrapreso quattro anni fa, costretto a citare in giudizio Morgan per aver gravemente compromesso la sua reputazione e il suo lavoro. Dopo i fatti avvenuti in occasione del Festival di Sanremo 2020, Bugo non ha mai cercato conflitti o controversie pubbliche, ma è stato costretto a intraprendere questa azione legale per difendere la sua dignità e il suo benessere emotivo e professionale. Più volte Morgan è apparso in contesti pubblici denigrando l’immagine del collega. Bugo si affida ora alla giustizia, affinché venga fatta luce su questa situazione e vengano ristabiliti i fatti secondo verità ed equità.”

Rolling Stone, invece, riporta la reazione di Morgan tramite una chat di WhtsApp. “Ma che tragedia sta mettendo giù Bugo?” – si chiede Castoldi, che poi racconta: “Si presenta in tribunale col cameraman personale e il manager, entrambi fanno finta di non conoscermi e non mi salutano, nemmeno quando faccio notare che le persone per bene salutano anche il peggior nemico. Però poi in aula dice che io ero l’artista perfetto da usare a Sanremo per partecipare perché ero più famoso di lui, ammette di aver avuto lavoro grazie a me, quindi più che danno ha avuto beneficio”.

E ancora: “Mi denuncia per diffamazione e intanto dice cose molto peggiori di quelle che ho detto io, innumerevoli insulti mi ha rivolto in quattro anni, io faccio notare di non averlo mai denunciato, perché ho altro a cui pensare. Nonostante tutto io chiedo scusa da gentleman ma lui non accetta le scuse. Io non ho ammesso la responsabilità dell’ipotesi di diffamazione perché ritengo che dire, nel contesto di interviste successive alla squalifica, espressioni come “ha massacrato la cover di Endrigo sul palco” e “si è comportato da dilettante” oggetto della sua querela per cui oggi avevamo la prima udienza non siano diffamazione bensì diritto di critica in ambito artistico e musicale.”

Conclude così Morgan: “Lui ha confuso il civile col penale, oggi non era il processo civile per il cambio del testo ma la sua accusa a me per le espressione appena citate. Ovviamente il giudice vuole capirci dentro più chiaro e rinvia il processo ma Bugo non ha date libere fino a maggio perché evidentemente è pieno di concerti. Quindi dove sarebbe il danno subito?”

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