Jovanotti: “Il nuovo album è un ritorno alla vita, una possibilità di ringraziare il cielo attraverso la musica”

In questa puntata di Dedikiss Marco e Raf hanno avuto l’onore di avere ospite ai microfoni di Radio Kiss Kiss Jovanotti, con il quale hanno parlato di Sanremo, del tour e del nuovo album Il corpo umano, in uscita il 31 gennaio.

Lorenzo Jovanotti sarà ospite a Sanremo e in più sono previsti un tour di 50 date e un nuovo album in uscita il 31 gennaio. È con noi oggi in Dedikiss!

Ciao ragazzi!

Tu sei stato annunciato come superospite a Sanremo, ma hai già detto che non andrai a fare promozione. E quindi volevamo sapere cosa canterai? Un medley?

Tu hai detto medley. Io non ho detto niente! Non lo so ancora. Ogni giorno cambio idea. Ho un progetto figo per fare una cosa complicata che poi apparirà semplice. Metterla in piedi è un gran casino, però quando sarà pronta per il pubblico sarà una gioia. Per me l’idea è di fare la festa alla musica. Sanremo è la festa della musica italiana, la festa della canzone migliore. Da Sanremo sono nate le grandi star e le grandi canzoni. Io vado a celebrare questa cosa attraverso la mia storia e le mie canzoni. Poi mi hanno invitato e vado a cantare i miei pezzi. Vorrei dirvi tante cose, ma sarebbe un fuorionda.

Allora presentaci il nuovo album. Stiamo aspettando che esca!

Sono molto felice di questo disco. È come se fosse il primo. Come se fosse un ritorno alla vita, una possibilità nuova di ringraziare il cielo attraverso la musica. Di ringraziare le persone che mi seguono. Ho passato un anno e mezzo piuttosto complicato in cui sembrava in certi momenti impossibile tornare dove sono adesso. Invece ci sono. Ho fatto un gran disco con un sacco di pezzi che mi piacciono molto. È uno dei miei album preferiti di quelli che ho fatto. Sono molto contento di farlo sentire alla gente. È pieno di hit, di pezzi forti. Ci sono tante atmosfere. Un disco molto romantico, però c’è anche un po’ di sperimentazione con cose che si ballano e più estreme. È un disco di Jovanotti. Se vi piace Jovanotti, ce lo ritroverete rinnovato e pieno di vita, sentimento e voglia di condividere quello che sa fare.

È una grande festa anche questo nuovo singolo che stiamo suonando da giorni su Radio Kiss Kiss. Non vediamo l’ora di ballarlo e vederti dal vivo. Tu durante un’altra intervista hai detto “Mi ha sempre affascinato l’uomo che ha perso ogni cosa, anche l’amore, ma poi ritorna”. Ma oggi Jovanotti che uomo è?

Quando penso alla mia età ci metto sempre qualche secondo perché dentro di me c’è una parte che ha sempre un entusiasmo infantile e uno sguardo nuovo sulle cose. Una volta ero ospite al Maurizio Costanzo Show e in prima fila c’era mio padre che aveva l’età che ho oggi io. E faceva la parte del vecchio decrepito, dell’anziano vero. E questa cosa un po’ mi fa riflettere. Io dentro di me non mi sento alla fine di qualcosa, piuttosto mi sento all’inizio di qualcosa. Mi sento alle soglie di una nuova opportunità. La vita mi ha dato una mazzata, ma mi ha anche fatto un regalo perché mi ha offerto un’opportunità per diventare altro e per scoprire un’altra parte della mia vita. E quindi la vorrei vivere al 100% attraverso quello che so fare. Questo sono pronto a farlo e a condividerlo. La mia natura mi porta a condividere con gli altri sempre. Non so fare altro e continuerò a farlo finché mi viene data la possibilità.

A proposito del tour, come te lo stai immaginando?

Con le prove fatte sono passato dall’immaginarmelo ad avere un’idea di come sarà. Sarà una festa soprattutto con le mie canzoni che hanno avuto più successo in questi quasi 40 anni di musica. Ci saranno quelle più importanti che hanno segnato la mia storia e anche la storia di chi ci verrà a sentire. Oggi il problema è toglierle le canzoni, non metterle, perché per stare dentro un orario accettabile ho dovuto fare delle scelte. Quindi ci sarà una parte molto tirata, dove si balla e si festeggia e poi c’è una parte molto romantica. Al Jova Beach le canzoni romantiche le facevo meno perché dovevamo far ballare, invece stavolta rispolvererò anche cose mie romantiche degli anni Novanta. Farò Serenata Rap che dal vivo non canto da una vita. Saranno tipo 15-20 anni che non la suono.

Invece come ti stai preparando per questo lancio dell’album?

Lunedì sera al Teatro Gaber di Milano presenterò alle 19:00 l’album. Ci sarà un po’ di pubblico e di giornalisti. Racconterò del disco e farò sentire delle cose. A me piace fare le presentazioni che siano anche un po’ una forma di spettacolo. Penso che sarà una bella festa. E poi dopo mi metto a preparare Sanremo e il tour. Ho già fatto le prove musicali del tour, però ora siamo al lavoro sulla parte visual e delle luci che anche quella è impegnativa. Vedrete, sarà un bello spettacolo.

Noi oggi abbiamo chiesto ai nostri ascoltatori di dirci una cosa che non hanno mai fatto, ma che gli piacerebbe fare. Lo chiediamo anche a te!

Ce ne sono molte, ma siccome probabilmente le farò, non ve le dico. Poi ce ne sono di impossibili. Mi piacerebbe andare nello spazio, in orbita, magari su uno di quei satelliti di Elon Musk. Questo però per adesso non è in prospettiva. Ce ne sono altre di cose che vorrei fare, ma soprattutto vorrei continuare a vivere come sto facendo adesso, ovvero giorno per giorno, senza fare programmi a lungo termine, ma a brevissimo termine. Che facciamo oggi pomeriggio? Questo è il massimo della progettazione verso cui mi spingo. Anche perché quando vedo che programmo troppo, poi succede sempre qualcosa. Allora ho smesso di programmare.

Ultimamente si parla tanto di intelligenza artificiale. Visto che è un album in cui tu parli di corpo e connessione con le persone, come vivi tu l’intelligenza artificiale?

Io la vivo con grande curiosità e anche con fiducia. Non sono impaurito dall’AI. Come non sono mai stato impaurito dalle svolte tecnologiche. Sicuramente avrà un impatto forte su di noi, ma continueremo a vivere nei nostri corpi e quindi l’Intelligenza Artificiale è un’opportunità in più per espandere le nostre possibilità. L’AI lavora con quello che esiste, mentre gli esseri umani inventano ciò che non esiste ancora. E quindi gli esseri umani saranno ancora fondamentali in questo senso perché l’Intelligenza Artificiale risolve alcuni problemi, ma i problemi principali spettano ancora alla creatività e all’intuito dell’uomo. L’AI per me è un’assistente che viene a darci una mano, con i pericoli che un assistente possa farti dei danni. Insomma, sono più fiducioso che impaurito.

Ricordiamo che venerdì prossimo esce l’album Il corpo umano. Lorenzo grazie e kiss kiss a te!

Ciao ragazzi, un abbraccio!

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