Rivivi l’intervista a Fabio Rovazzi e Orietta Berti in “Non è Domenica senza Kiss Kiss”.
Oggi abbiamo con noi Fabio Rovazzi e Orietta Berti!
Orietta: «Ciao Ragazzi!»
Fabio: «Aggiungiamo il “per ora”, per ora non abbiamo litigato! Magari tra un anno invece….»
Orietta: «Chi lo sa, mai dire mai!»
Orietta tu sai cosa significa il “dissing”?
«Si, l’ho già sentito qualche altra volta ma non mi ricordo. Secondo me vuol dire che quando tu hai un’antipatia verso un tuo collega, fai una canzone inveendo su di lui. A me non è mai successo perchè forse non era di moda allora e neanche adesso lo farei mai. Lo farei di persona.»
Fabio, dopo Sanremo un’altra esperienza con Orietta Berti, sappiamo che lei è molto scrupolosa professionalmente. Com’è lavorare con Orietta?
«Ma in realtà scrupolosa dipende, sono io molto pignolo. Lei, in questo caso, su questo pezzo e questo video si è divertita e non ha mai detto: “No, secondo me potremmo fare…”»
Orietta: «Lui è precisissimo, una roba fuori dal normale. Io per esempio quando vado in sala me ne accorgo subito che ho fatto una nottattaccia e devo sistemare qualcosa lo faccio subito in diretta. Sono abituata così. Mentre Fabio preferisce dopo. Diciamo che quando si è in studio c’è proprio una sorta di “chirurgia vocale”, mettono a posto tutto.»
Fabio: «Sì, una volta incidevano e quello che era stato inciso era stato inciso. Ora invece, ragazzi, se riesco a cantare io…beh tutto può accadere!»
Orietta: «Ma dai! Ma non buttarti giù così.»
Fabio, ricordo che inizialmente quando uscì la tua prima canzone tu dicesti: “Io non sono un cantante”. Oggi, invece, come ti definiresti?
«”Non sono un cantante”, nasce più che altro da una paura incredibile. Tu immagina che io facevo il videomaker, ad un certo punto faccio senza nessun motivo una canzone e quando mi ritrovo a Piazza del Popolo che è stato il mio primo live della vita, perchè tu immagina sempre da videomaker al microfono in mano ero in una situazione scomoda. Di sicuro non sono un cantante tecnicamente parlando, cioè non è il canto la mia vocazione principale, però mi piace fare le canzoni. La musica è sicuramente uno dei canali più divertenti dell’arte.»
Sei un comunicatore quindi, questo intendi. Attore, videomaker, cantante, presentatore anche con Orietta Berti due anni fa a Sanremo. Parliamo anche del nuovo singolo, “La Discoteca Italiana”. Un pezzo dance anche con delle sonorità un po’ folk, come è nato? Quanto tempo fa? Ci raccontate un po’.
Fabio: «Sì, mi piace fare un po’ tutto. »
Orietta: «Beh, lui me lo ha mandato che io ero già al Grande Fratello VIP, l’ho ascoltato e ho pensato: “La parte centrale mi piace molto”, quando parte il ritornello insomma. E’ un po’ un ritorno alle origini per me, anche perchè io nei primi anni delle discoteche ne ho inaugurate parecchie e delle grandi discoteche di nome alcune sono rimaste altre invece sono diventate dei grandi magazzini però insomma le ho fatte quasi tutte e quindi ho detto subito: “A me piace”, poi lui (Fabio Rovazzi, ndr) lo ha cambiato tre volte. Ha cambiato tre volte il testo, perchè è pignolo, è molto preciso e voleva che la canzone sia adattasse sia a lui che a me.»
Fabio: «Si, perchè all’inizio l’idea originale era quasi una storia d’amore assurda, passata; cioè come se tra me e lei (Orietta, ndr) ci fosse qualcosa poi Osvaldo mi ha chiamando minacciandomi (Orietta ride). No, via gli scherzi, semplicemente volevo trovare il concept più carino ed adatto anche a prestarsi ad un video divertente, quindi io cambio il testo anche in base a quello. Sono un po’ didascalico, tendo a scrivere quello che poi voglio vedere, poi dipende dai casi. Però il pezzo in realtà nasce in nave, quando eravamo a Sanremo un anno e mezzo fa e praticamente Orietta mi chiese un pezzo ed io dopo un po’ con i tempi giusti sono tornato.»
Fabio, come nasce l’idea del videoclip? All’interno sono presenti anche Aldo, Giovanni e Giacomo.
«E’ tutto frutto di improvvisazione. Non so se avete visto il video backstage che abbiamo pubblicato su Instagram: Giovanni in ogni take cambiava i nomi, insomma un riferimento anche al loro sketch dei dottori. Comunque invece parlando del video, poi arriviamo ad Aldo, Giovanni e Giacomo che ovviamente stimo tantissimo ed è stato uno dei più grandi onori averli sul set infatti li ringrazio ogni volta che ne parliamo. Il video in realtà nasce in modo strano, da un processo creativo strano nel senso che io la prima volta che sento questo brano appena sento il ritornello visualizzo l’immagine dei camerieri, tipo da Cipriani dove c’è il cameriere col tovagliolo e la cena musicata italiana. E così da lì parte un processo del tipo: “troviamo situazioni molto italiane”, anche nell’assurdità totale poi con la costrizione, come ho fatto con “Volare” dove costringevo Morandi a cantare, in questo caso l’ho fatto su di me e quindi sono “circuito dalla discografica” e costretto a fare questo pezzo e questo tour con Orietta in situazioni improbabili. Una cosa che poi vabbe (ride), forse funziona parecchio. Io poi sono fan, tipo Mario Forte io lo amo, su TikTok mi sono visto tutti i video, gli elicotteri, a me queste cose mi fanno impazzire, mi mandano fuori di testa.»
Ti fanno sorridere o ti fanno pensare: “davvero succedono cose del genere”?
«Ti dirò, alla fine nella follia più totale è bello, io lo farei. Ho cercato di fare di meglio, perchè ormai con tutto quello che gira su Tik Tok cosa puoi fare di più? C’è già tutto. Quindi insomma questo intro dove ci sono io circuito dai discografici interpretati da Aldo, Giovanni e Giacomo nel dialogo ho cercato di omaggiare ciò che hanno fatto prima, insomma sono nato con loro così ho cercato di inserire alcuni dei loro sketch di Mai dire Goal, un po’ di cose. E poi nel tour (all’interno del videoclip) si parte con Orietta, io sono molto a disagio lei invece è super felice. Poi non so se si percepisce dal video ma durante questo “tour”, questo percorso ad un certo punto inizio a divertirmi pure io e alla fine mi diverto.»
Ad un certo punto è Orietta che ti trascina.
«Si, diciamo che girare questo video è stata un’occasione anche di scoprire dei posti tipo “La Balera dell’Ortica” a Milano, in cui non ero mai stato. Poi finite le riprese siamo stati lì a prendere due birre ed insomma a chiacchierare con la troupe e ho scoperto un mondo straordinario, quindi effettivamente al di là della recitazione, della scrittura e tutto, è tutto reale. Ci vorrei ritornare.»
Allora prendendo spunto dal vostro ultimo pezzo “La Discoteca Italiana” vogliamo fare un gioco con voi. Entriamo in due multiversi, quello di Orietta Berti e quello di Fabio Rovazzi. Ci troviamo appunto in discoteca, vi elenchiamo una serie di situazioni e voi ci rispondete come vi comportereste. Iniziamo!
Siamo appena entrati e andate al bar. Cosa prendete?
Orietta: «Ho da poco scoperto che mi piace il Gin Tonic, però a me piace quello della regina.»
Fabio Rovazzi: «Ultimamente sono da Gin Tonic pure io.»
Volete chiedere una canzone al DJ, una che vi fa ballare. Quale canzone chiedete?
Orietta: «Beh io chiedo “Vamos a la playa”»
Fabio: «Mh io non vorrei sembrare però il nostro singolo!»
State ballando, si è avvicina a voi una persona interessata che però vi infastidisce. Come lo respingete?
Orietta: «Gli dico che quel pezzo non mi va di ballarlo.»
Fabio: «Beh innanzitutto mi assicuro che non sia completamente ubriaco, nel senso proprio gli chiedo se va tutto bene poi sono fidanzato, quindi glielo dico. Oppure che ho un impegno importante, lo saluto e me ne vado.»
L’ultima. Vi incrociate in pista tutti e due, dopo tanto tempo che però non vi sentivate. Cosa vi dite?
Orietta a Fabio: «Hai perso il mio numero?»
Fabio ad Orietta: «No, Orietta scusami. Non l’ho perso il tuo numero, potevi chiamarmi anche tu però.»
Grazie mille ragazzi. E Kiss Kiss a tutti!