Nel corso della storia del Festival di Sanremo, numerose canzoni inizialmente sottovalutate o non premiate hanno successivamente ottenuto un successo straordinario, diventando pilastri della musica italiana e scalando le classifiche. Ad esempio, nel 1967, “Ciao amore, ciao” di Luigi Tenco venne esclusa dalla finale, ma col tempo è divenuta un classico. Nel 1983, “Vita spericolata” di Vasco Rossi si classificò penultima, per poi trasformarsi in un inno generazionale.
Allo stesso modo, “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, presentata nel 1989, non vinse, ma è oggi una delle ballate più amate. Nel 1995, “Tutti i miei sbagli” dei Subsonica non raggiunse il podio, ma consolidò la fama della band. Anche “Salirò” di Daniele Silvestri, proposta nel 2002, non ottenne la vittoria, ma divenne un tormentone. Questi esempi dimostrano come il tempo e il pubblico possano rivalutare brani inizialmente poco apprezzati al Festival, consacrandoli come capolavori della musica italiana.