Shrinkflation: cosa significa e come tutelarsi

La shrinkflation o sgrammatura è la strategia commerciale che tende a diminuire le dimensioni o la quantità del prodotto, tenendo però stabile il prezzo di vendita

Oggi a Good Morning Kiss Kiss abbiamo accolto in collegamento Gianluca Di Ascenzo, presidente Codacons, per affrontare il tema della shrinkflation, cioè della diminuzione di prodotto a fronte di un prezzo che rimane invariato.

Questa mattina stiamo parlando di una pratica commerciale non molto corretta nei confronti di noi consumatori, cioè diminuire la quantità del prodotto a parità di prezzo. Si chiama shrinkflation o sgrammatura. Per capire meglio abbiamo con noi il presidente Codacons Gianluca Di Ascenzo. Buongiorno presidente, bentornato!

Buongiorno e grazie per l’invito.

Anche lei presidente sarà stato vittima della shrinkflation che è un fenomeno sempre più diffuso. In Italia come siamo messi?

È assolutamente corretto. È diffuso non solo negli Stati Uniti, dove è stato identificato, ma tutti quanti noi ne siamo vittima senza accorgercene. La sgrammatura colpisce tutti e diversi generi. Dalle patatine in scatola alle bevande e così via.

Noi abbiamo letto quello che è successo in Francia. Dal 1° luglio le grandi distribuzioni devono segnalare la sgrammatura dei prodotti. In Italia si può arrivare ad una cosa del genere? È cominciata un’iniziativa del genere?

Al momento ancora no. Diciamo che l’Antitrust aveva avviato un’istruttoria sul mercato nel 2022 che è stata però chiusa. L’anno successivo però è stato adottato un provvedimento per pratica commerciale scorretta con una sanzione di 15.000 euro perché veniva pubblicizzata la lunghezza di questo panno di carta per asciugare, mentre invece era diminuita. Insomma, non c’era stata quell’attenzione verso il consumatore nel far capire che in realtà la lunghezza era inferiore rispetto a quanto pubblicizzato. Alcune grandi catene hanno iniziato a fare chiarezza e ad avvisare i consumatori della quantità in meno. Questa sarebbe un’ottima iniziativa da replicare anche nel nostro Paese.

Ci deve essere un consumo consapevole di determinati prodotti. Le alternative ci sono. È inutile parlare dell’inflazione, se poi ci sono degli escamotage speculativi così subdoli.

Spesso c’è circa il 30% in meno di prodotto. Poi si approfitta del fatto che quanto andiamo a fare la spesa andiamo sempre di corsa e se il prezzo non cambia non ci facciamo caso.

Ma non è il caso di iniziare una class action?

Una cosa che facciamo poco noi italiani è quella di sanzionare chi non è trasparente. Dovremmo iniziare a non comprare più quel tipo di prodotto. Vediamo se vuotando il portafoglio qualcuno inizia ad essere più attento. Se mettiamo insieme tutti i prodotti soggetti a questa pratica da pochi centesimi si arriva a tanti euro.

Grazie presidente di essere stato con noi.

Grazie a voi e kiss kiss a tutti!

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