Inquinamento acustico: quanto incide sulla salute?

L'inquinamento acustico è presente in tantissimi centri abitati e comporta conseguenze maggiori di quelle che si pensano.
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di inquinamento acustico con la dott. Roberta Villa, giornalista scientifica.

Buongiorno Roberta, bentornata! Disturbi del sonno, malesseri quotidiani: l’inquinamento acustico quindi non danneggia solo l’udito?

«Buongiorno, Kiss Kiss a tutti! No, ha tutta una serie di conseguenza. Il rumore, ma anche la musica sparata nell’orecchio a volume eccessivo, crea una serie di danni a livello dell’udito, per cui col tempo si può perdere parte di questa capacità, sviluppare disturbi quali l’acufene, quei fischi fastidiosissimi nelle orecchie. Però, in generale, quel sottofondo di rumore a cui siamo abituati nelle città e non ci facciamo più caso, crea uno stato di stress che può avere dei danni a livello cardiovascolare e può danneggiare il sonno, con tutto quello che comporta. Gli studi su questo sono un po’ confusi però, perché ovviamente in un luogo dove c’è tanto rumore, spesso ci sono anche altre fonti di inquinamento.»

È un insieme magari.

«Certamente, è un insieme di cose. È più sano vivere in montagna o in campagna sotto questo punto di vista.»

Gli acufeni, una volta che vengono manifestati, li puoi curare o te li devi tenere?

«Ci sono diversi centri in cui si cerca di intervenire. Non mi risulta ci sia proprio una cura definitiva, probabilmente ci sono modi per attenuarne un pochino il fastidio.»

Se uno usa delle cuffiette in giro per la città per evitare il frastuono e usa dei suoni rilassanti, fa meglio o fa peggio secondo te?

«Beh, dipende dal volume. Perché a me succede di alzare la musica o il podcast che sto ascoltando per superare il rumore esterno. Questo può essere anche peggio. Il punto non è tanto il tipo di rumore, ma il livello di decibel. Dobbiamo concedere un po’ di pace al nostro orecchio.»

I fonometri online sono attendibili per misurare i decibel?

«Sai che non lo so? Mi chiedi una cosa tecnica, bisognerebbe parlarne con un ingegnere.»

Hai scritto un libro, “Controglossario di medicina”. Si parla di disinformazione nel campo della salute, quella peggiore, no?

«È un libro molto leggero e molto carino. Spero, in maniera non impegnativa, di trasmettere qualche messaggio e qualche informazione su tante parole che nel linguaggio comune usiamo in un modo, ma che in realtà in medicina hanno un altro significato, oppure su cui ci confondiamo.»

Un esempio?

«Sclerosi.»

Grazie!

«Kiss Kiss a tutti!»

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