Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato della grazia a Patrick Zaki e degli accordi sul grano con il giornalista Giampiero Gramaglia.
Buongiorno Giampiero bentornato! Ne approfittiamo per una novità, per fortuna c’è stata la grazia a Patrick Zaki. Ha comunque fatto 22 mesi di reclusione.
«Buongiorno Max e Max, Kiss Kiss a tutti! Sì, è una bellissima notizia, per Zaki in primo luogo e per tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. Una grazia e una fine della vicenda costruita appositamente per far fare bella figura al presidente egiziano al-Sisi. Va benissimo, siamo contentissimi che Zaki sia stato graziato, liberato e che torni oggi in Italia. Questo non deve condurci a esaltare la generosità di al-Sisi perché per uno Zaki liberato e per l’altro attivista, un avvocato che si batte per i diritti in Egitto, ce ne sono altri migliaia condannati.»
Diciamo che i diritti umani in Egitto non vanno per la maggiore.
«E poi noi italiani abbiamo sempre aperta con l’Egitto la vicenda della ricerca di giustizia per Giulio Regeni per cui il regime di al-Sisi non ha concesso nulla né alla giustizia né al dolore della famiglia.»
Invece, questa pasta coi pomodori a tavola la pagheremo di più o sarà uguale visto quello che sta succedendo a Odessa?
«Se paghiamo di più la pasta nei negozi di alimentari o al ristorante, quello che succede a Odessa oggi non c’entra assolutamente nulla. C’è un esercizio di speculazione o di ansia da parte dei produttori sulla scia di quanto succede. Il grano ucraino e i cereali ucraini, tendenzialmente, sono destinati al terzo mondo o a Paesi con difficoltà di approvvigionamento alimentare. Noi non siamo tra questi. Tra l’altro mi pare che la pubblicità dei maggiori produttori italiani citi il grano italiano. Quindi non viene dall’Ucraina, no?»
In chiusura: ci sono margini di trattativa per rientrare nella trattativa?
«Questo è uno di quegli accordi, negoziato dall’Onu e dalla Turchia, ci sono dei garanti di questo accordo, che comprendeva due aspetti. Uno è che l’Ucraina poteva esportare i suoi cereali, l’altro è che la Russia poteva esportare i suoi fosfati e fertilizzanti. Solo la prima è stata rispettata, l’altra è rimasta lettera morta. Quindi la Russia dice “vogliamo rinnovare l’accordo? Rendiamo operativa anche la seconda parte”. Quindi un margine di trattativa c’è, Turchia e Onu stanno già lavorando in questo senso. Certo che quando non si riconosce un minimo di soddisfazione alla Russia è difficile.»
Grazie per i chiarimenti e buona giornata!
«Kiss Kiss a voi!»