Il 20 giugno 1975 debuttava nei cinema americani Jaws, noto in Italia come Lo squalo, il thriller diretto da Steven Spielberg destinato a cambiare per sempre la storia del cinema. Grazie al suo straordinario mix di suspense, innovazione e spettacolarità, il film consacrò il giovane regista e diede il via all’era dei blockbuster estivi, rivoluzionando le logiche di distribuzione e marketing dell’industria hollywoodiana. Nonostante il successo straordinario, quando fu proposto un sequel, il regista declinò l’offerta.
Le difficoltà durante le riprese del primo film
La produzione di “Lo Squalo” fu estremamente complessa. Le riprese, inizialmente previste per 55 giorni, si protrassero per 159 giorni a causa di numerosi problemi tecnici, in particolare con l’animatronic dello squalo, soprannominato “Bruce”. Questi imprevisti causarono ritardi significativi e aumentarono notevolmente i costi di produzione. Spielberg stesso ha dichiarato: “Non sono tornato per il sequel di ‘Lo Squalo’ perché girare il primo film è stato un incubo. Ci sono stati infiniti problemi con l’animatronic dello squalo e in generale è stata una lavorazione quasi impossibile. Mentre lo facevo, pensavo di continuo che la mia carriera sarebbe finita perché nessuno aveva mai girato un film con 100 giorni di ritardo nelle riprese.”
La decisione di non dirigere il sequel
Dopo l’uscita e il successo di “Lo Squalo”, la Universal Pictures era determinata a realizzare un sequel. Tuttavia, Spielberg rifiutò l’offerta, citando le difficoltà incontrate durante la produzione del primo film. Inoltre, il regista era impegnato con altri progetti, come “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, e non desiderava affrontare nuovamente le sfide legate alle riprese in mare aperto. Di conseguenza, la regia di “Lo Squalo 2” fu affidata a Jeannot Szwarc.
L’impatto di ‘Lo Squalo’ e il rimpianto di Spielberg
“Lo Squalo” non solo ebbe un impatto significativo sull’industria cinematografica, ma influenzò anche la percezione pubblica degli squali. Anni dopo, Spielberg ha espresso rimorso per le conseguenze del film sulla popolazione di squali, affermando: “Ancora oggi, rimpiango davvero la decimazione della popolazione degli squali a causa del libro e del film. Me ne pento davvero, davvero tanto.”