Una battaglia dopo l’altra: il nuovo capolavoro di Paul Thomas Anderson con Leonardo DiCaprio

Il film 'Una battaglia dopo l'altra', diretto da Paul Thomas Anderson e interpretato da Leonardo DiCaprio, si presenta come un'opera cinematografica di grande impatto, con una trama avvincente e un cast stellare.

Settembre è il mese in cui si inizia a pensare agli Oscar, complici eventi come Venezia o Toronto. E anche se poi molti premi possono andare a film visti in precedenza, come è stato per Flow presentato a Cannes, è questo il momento più attivo dal punto di vista delle uscite. In questa strategia si inserisce ‘Una battaglia dopo l’altra’, il nuovo film di Paul Thomas Anderson ispirato al romanzo di Thomas Pynchon, ‘Vineland’, con un cast hollywoodiano di grande impatto, dal protagonista Leonardo DiCaprio a Benicio Del Toro, Regina Hall e Sean Penn. Un film che ha il sapore del grande cinema e che lì, nel buio accogliente della sala, merita di essere visto.

La storia di Bob, rivoluzionario in declino

Bob, il protagonista di ‘Una battaglia dopo l’altra’, è stato un rivoluzionario, membro di un gruppo noto come French 75, strutturato e dall’organizzazione meticolosa e solida. Ma ora Bob ha una figlia di nome Willa e si trascina in un’esistenza ai margini della società, abusando di sostanze stupefacenti e alcolici. Il fantasma del militante che era stato, con orgoglio e dedizione. Finché una figura dal passato non arriva a spezzare questa apparente normalità: a sedici anni dalle sue ultime attività, il suo acerrimo nemico torna in scena, Willa scompare e i due, padre e figlia, sono costretti a lottare per tornare insieme, ognuno dalla sua parte della barricata per affrontare le conseguenze di un passato che era celato ma non scomparso.

Una battaglia dopo l’altra e la forza di un grandissimo cast

È Leonardo DiCaprio a vestire i panni del protagonista Bob e donargli tutte le sfumature necessarie per tratteggiare un personaggio così ricco e complesso, così brillante eppure malinconico. Nella sua prova si nota e apprezza la grande fiducia reciproca dell’attore e dell’autore, di DiCaprio nell’affidarsi a uno script che ne racconta i dettagli attraverso le situazioni e relativi comportamenti nell’affrontarle, ma parallelamente anche di Paul Thomas Anderson nell’interprete scelto, senza la cui prova artistica il film non risulterebbe efficace quanto si dimostra. È lui il cuore di ‘Una battaglia dopo l’altra’ e ne incarna lo spirito dettandone i tempi e i toni narrativi.

Sarebbe però riduttivo e ingiusto parlare di ‘Una battaglia dopo l’altra’ solo in funzione del suo protagonista, perché il lavoro di casting nel suo complesso è perfetto e funzionale ai differenti ruoli: se da una parte colpisce anche Chase Infiniti nel tratteggiare una Willa che alterna fragilità e determinazione, restano negli occhi e nel cuore un grandissimo e tagliente Sean Penn così come Benicio Del Toro in quello che è uno dei personaggi più pittoreschi e magnetici della storia, capace di rubare la scena nelle sequenze in cui accompagna Leonardo DiCaprio.

Il sapore del grande cinema d’autore al servizio del pubblico

Un cast di grande valore artistico, sia sulla carta in quanto a scelte fatte che nella resa su schermo e nelle dinamiche che va a creare, ma di cui non va trascurata anche la capacità di raggiungere il pubblico per appeal e carisma, per quella capacità di emergere dall’immagine cinematografica per avvicinarsi allo spettatore. Un ponte tra il grande cinema che si conferma negli indubbi valori di un autore come Paul Thomas Anderson e il pubblico che lo ammira in sala, un legame che in tempi recenti si fa fatica a trovare e che talenti di questo spessore riescono a ricreare: ‘Una battaglia dopo l’altra’ è un film stratificato nella scrittura e maestoso nella messa in scena, che dimostra e rende evidente ogni dollaro del corposo budget messo a disposizione da Warner.

Il nuovo lavoro di Paul Thomas Anderson sa infatti parlare del mondo di oggi e le sue derive con una sottile e ammiccante ferocia, ma sa anche intrattenere e divertire con sequenze di ampio respiro come l’ultimo atto, o dialoghi e situazioni brillanti a cui i protagonisti danno spessore e brio. È un film potente come può esserlo un certo cinema d’autore d’altri tempi, e non è un caso che sia girato in pellicola VistaVision. Un’opera che si incarna allora in uno dei migliori registi in circolazione. PTA, che mai ci ha delusi per un film di cui parleremo almeno fino all’Oscar, ma che siamo sicuri possa sedimentare anche oltre. Di diritto tra i grandi titoli di questo Secolo.

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