Raoul Bova: “Don Matteo 16? Non so se ci sarò. Ai produttori ho detto: ‘Se pensate che la mia vita personale faccia male alla serie, mi faccio da parte’”

Raoul Bova riflette sul futuro del suo personaggio in 'Don Matteo' e sulle conseguenze dello scandalo che lo ha coinvolto.

Raoul Bova non scioglie le riserve sul proprio futuro in Don Matteo e, con parole che sorprendono, lascia aperta l’ipotesi di un possibile addio alla fiction simbolo di Rai 1. In una lunga intervista concessa a Tv Sorrisi e Canzoni, l’attore romano ha raccontato un momento di forte riflessione personale e professionale, alimentando i dubbi su un suo eventuale ritorno nei panni di don Massimo in una possibile sedicesima stagione.

Il futuro di Don Matteo resta un’incognita

Chiamato a raccogliere la pesante eredità di Terence Hill, Bova ha spiegato di non dare nulla per scontato. Alla domanda sul proseguimento della serie, l’attore ha risposto senza certezze: “Se ci sarà Don Matteo 16? Non so se ci sarà don Massimo…”. Una frase che pesa come un macigno per i fan e che chiarisce come la sua presenza non sia affatto automatica. Al centro delle sue valutazioni c’è soprattutto il senso narrativo del personaggio: Bova vuole capire se il percorso di don Massimo abbia ancora qualcosa da raccontare o se sia arrivato a una conclusione naturale.

Lo scandalo e il momento più difficile

Nel corso dell’intervista, l’attore ha anche ripercorso uno dei momenti più complessi della sua carriera recente, segnato dal clamore mediatico legato alla diffusione di audio e messaggi privati all’interno del programma di Fabrizio Corona Falsissimo. Un passaggio che lo ha spinto a interrogarsi seriamente sulla sua permanenza nella serie. “Quando è successo quello che sappiamo”, ha raccontato, “ho convocato i produttori della serie per capire cosa fosse meglio fare…Ho detto loro: ‘Se pensate che, con la mia vita personale, stia facendo del male a una fiction così amata, ditemelo e mi faccio da parte’”.

Una presa di posizione netta, che dimostra quanto Bova abbia sentito il peso della responsabilità verso un prodotto amatissimo dal pubblico.

L’ipotesi estrema: l’uscita di scena di don Massimo

Nel momento di maggiore incertezza, l’attore ha persino avanzato una soluzione drastica per chiudere il capitolo senza strascichi. “Avevo persino proposto di far morire improvvisamente don Massimo per uscire di scena”, ha ammesso. Un’ipotesi che, però, non ha mai trovato il consenso dei produttori, decisi a non sacrificare il personaggio in modo così definitivo.

Il sostegno del cast e la scelta di restare

A convincere Bova a non abbandonare subito la fiction è stato anche il clima umano sul set. L’attore ha sottolineato il supporto ricevuto dai colleghi, che non gli hanno mai fatto mancare vicinanza e comprensione: “Nathalie Guetta, Francesco Scali e Pietro Pulcini sono come una famiglia, non hanno mai avuto un attimo di pregiudizio e di cedimento nei miei confronti quando ero in difficoltà”. Un legame costruito nel tempo, rafforzato da mesi di lavoro fianco a fianco: “Stiamo nove mesi sul set, quasi tutti i giorni a stretto contatto, conosciamo i problemi di ciascuno di noi e ci diamo consigli”.

Un’eredità pesante e una decisione ancora aperta

Come accadde a Terence Hill, anche Raoul Bova sembra oggi interrogarsi sul momento giusto per fermarsi. Don Matteo resta un pilastro della fiction italiana, ma il futuro di don Massimo è tutt’altro che definito. La scelta finale dipenderà da nuovi equilibri narrativi, dalle decisioni della Rai e, soprattutto, dalla volontà dell’attore di continuare un percorso che, tra luci e ombre, ha segnato una fase importante della sua carriera.

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