Fabio Capello ha espresso la sua frustrazione per la situazione attuale della Nazionale italiana, sottolineando la mancanza di impegno da parte di alcuni giocatori. "Le cose non andavano bene: molti giocatori non volevano andare in Nazionale. Una cosa molto brutta, non avrei mai pensato potesse succedere," ha dichiarato Capello. Ha citato esempi specifici come Calafiori e Buongiorno, che avrebbero evitato di rispondere alla convocazione. Capello ha anche menzionato il caso Acerbi, esprimendo la sua rabbia per la mancanza di amore per la maglia azzurra.
Critiche alla Squadra e a Spalletti
Capello ha criticato duramente la squadra per la mancanza di gioco e ha puntato il dito contro i giocatori come principali responsabili della crisi. "La squadra non aveva un gioco," ha detto Capello, aggiungendo che Spalletti non è riuscito a trasmettere i suoi schemi ai giocatori. Ha descritto le prestazioni agli Europei in Germania come "penose" e ha sottolineato che c’è qualcosa che non funziona all’interno del gruppo. "La passività dell’altra sera è stata una cosa bruttissima," ha aggiunto, chiedendo un cambiamento immediato nell’atteggiamento dei giocatori.
Ranieri: L’Uomo Giusto per la Nazionale
Con il commissario tecnico attuale sollevato dall’incarico, Capello ha indicato Claudio Ranieri come la scelta ideale per guidare la Nazionale. "E’ il nome giusto," ha affermato Capello, elogiando l’esperienza e la capacità di Ranieri di entrare nella testa dei giocatori. Ha ricordato il "miracolo" compiuto da Ranieri alla Roma e ha sottolineato che il suo carisma e la sua esperienza lo rendono il candidato perfetto per il ruolo. Capello ha anche sottolineato l’importanza di creare uno spirito di squadra e ha suggerito di prendere esempio dall’Inter per riportare questo spirito nella Nazionale.
Problemi Strutturali e Futuro del Calcio Italiano
Capello ha anche parlato dei problemi strutturali del calcio italiano, criticando la mancanza di spazio per i giocatori italiani nei club. "Nel nostro campionato, gli italiani giocano poco, non li fanno giocare," ha detto, sottolineando la preferenza per i giocatori stranieri. Ha criticato i sistemi di gioco attuali, lamentando la scomparsa del dribbling e la mancanza di coraggio nel far crescere i giovani talenti italiani. Capello ha concluso con un appello a ripensare l’intero sistema, dalle scuole calcio alla Federazione, per rilanciare il calcio italiano.