Alle 8:30 è ufficialmente cominciata la seconda prova scritta dell’Esame di Maturità, dedicata alle discipline caratterizzanti i diversi indirizzi di studio. Per gli studenti del Liceo classico, la prova ha riguardato il Latino, mentre al Liceo scientifico è toccato alla Matematica. Gli allievi del Liceo linguistico si sono confrontati con la Lingua e cultura straniera 1, mentre negli Istituti tecnici del Settore economico – indirizzo Turismo la materia protagonista è stata la Lingua inglese. Per l’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, appartenente agli Istituti tecnici del settore tecnologico, la prova si è incentrata su Geopedologia, Economia ed Estimo.
Seconda prova al Classico: il testo di Cicerone
È tratto dal dialogo Laelius de amicitia di Cicerone il brano proposto oggi agli studenti del Liceo classico, in occasione della seconda prova scritta dell’Esame di Maturità. Il testo, composto nel 44 a.C. ma ambientato nel 129 a.C., vede protagonista Gaio Lelio, che rievoca con toni intensi e riflessivi il profondo legame di amicizia con Scipione Emiliano, figura di spicco della vita politica romana, recentemente scomparso all’epoca della finzione narrativa. Oltre alla traduzione dal latino, i maturandi sono chiamati a riflettere sul significato del vincolo dell’amicizia, dimostrando di aver compreso e interpretato i valori espressi nel dialogo. La prova include inoltre una serie di quesiti di comprensione, nonché un’analisi linguistica e stilistica del testo, per valutare la padronanza della lingua latina e la capacità di cogliere le sfumature espressive dell’autore.
Liceo Scientifico: citazione di Cartesio, Platone e l’opera di Boccioni
La traccia di Matematica per la seconda prova del Liceo Scientifico si distingue quest’anno per un’impostazione fortemente ispirata al dialogo tra cultura umanistica e pensiero logico-formale. Al centro della prova, due problemi principali, entrambi introdotti da celebri citazioni filosofiche. Il primo problema prende avvio da una frase di Cartesio: “La ragione non è nulla senza l’immaginazione”, invitando gli studenti a riflettere sul ruolo creativo della matematica nella risoluzione dei problemi. Il secondo si apre con un pensiero attribuito a Platone: “La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito”, proponendo un approccio che unisce rigore e armonia. Dopo questi incipit suggestivi, si entra nel cuore tecnico della prova con il classico studio di funzione, esercizio ormai tradizionale dell’esame. Le connessioni interdisciplinari proseguono anche nei quesiti successivi, dove la traccia propone spunti provenienti dal mondo umanistico per stimolare la riflessione matematica. Tra gli esempi: un riferimento all’opera futurista di Umberto Boccioni, ben nota anche per essere raffigurata sulla moneta da 20 centesimi, viene utilizzata per introdurre un problema di tipo geometrico o analitico. In un altro quesito, un brano di Cicerone sulle pratiche divinatorie dell’antichità diventa occasione per trattare temi legati al calcolo delle probabilità. E ancora, il gioco linguistico di un anagramma della parola “Studiare” viene impiegato come punto di partenza per riflessioni su combinatoria ed enigma logico. La prova si chiude con una citazione senza esercizio, quasi a fare da sigillo filosofico e culturale all’intero impianto della traccia. Le parole del matematico David Hilbert suonano come un messaggio universale: “La matematica non conosce razze o confini geografici; per la matematica, il mondo culturale è una singola nazione”. Un invito a vedere nella matematica non solo una disciplina scientifica, ma un linguaggio capace di unire, oltre ogni barriera.
