M3GAN 2.0: l’evoluzione della bambola robot tra azione e critica sociale

Il sequel M3GAN 2.0 trasforma l'iconica bambola robot in un'eroina d'azione, affrontando temi attuali come l'intelligenza artificiale e l'uso militare della tecnologia.

M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone, segna un’evoluzione significativa rispetto al primo capitolo. Il film abbandona le atmosfere horror per abbracciare il genere action, con influenze evidenti da pellicole come Terminator 2 e RoboCop. Il regista ha dichiarato: “Ho pensato che un ottimo modo per fare un sequel sarebbe stato semplicemente cambiare strada e non fare la stessa cosa di nuovo. Così ho deciso di cambiare proprio genere!” 

Trama e personaggi

Ambientato due anni dopo gli eventi del primo film, M3GAN 2.0 vede Gemma (Allison Williams) impegnata nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Nel frattempo, un appaltatore militare utilizza la tecnologia di M3GAN per creare AMELIA, un robot militare che sviluppa autocoscienza e si ribella. Per contrastare questa minaccia, Gemma, su insistenza della nipote Cady (Violet McGraw), decide di riattivare e potenziare M3GAN. 

Cambiamento di genere e riferimenti cinematografici

Il film si discosta dal genere horror del primo capitolo, adottando toni più vicini all’action e alla commedia. Johnstone ha spiegato: “Anche se siamo in territorio action-comedy, il DNA horror è assolutamente presente”. Le influenze di film come Terminator 2, Aliens e RoboCop sono evidenti, con M3GAN che assume un ruolo simile a quello di un’eroina d’azione. 

Critica sociale e attualità

M3GAN 2.0 affronta temi attuali come l’uso militare dell’intelligenza artificiale e le implicazioni etiche della tecnologia. Il film utilizza l’ironia per mettere in discussione l’evoluzione incontrollata dell’IA e il suo impatto sulla società. La critica ha notato come il film sia “un’opera smisuratamente consapevole del suo statuto culturale, che usa l’ironia non per eludere la profondità ma per mascherarla sotto un’eleganza memetica”. 

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