“Il Maestro e Margherita”: il film che sfida il Cremlino arriva in Italia

L'adattamento cinematografico del romanzo di Bulgakov, diretto da Michael Lockshin, approda nelle sale italiane dopo aver suscitato polemiche in Russia per le sue presunte allusioni al regime di Putin.

Il film “Il Maestro e Margherita”, tratto dal celebre romanzo di Michail Bulgakov, arriva nelle sale italiane il 19 giugno 2025. Diretto dal regista americano di origini russe Michael Lockshin, l’adattamento ha suscitato accese polemiche in Russia per le sue presunte allusioni critiche al regime di Vladimir Putin.

Un adattamento controverso

“Il Maestro e Margherita” è uno dei romanzi più emblematici della letteratura russa, noto per la sua critica al totalitarismo. Il film di Lockshin, con un budget di 17 milioni di dollari, di cui nove finanziati dal Fond Kino, l’ente governativo per il cinema, ha incontrato numerose difficoltà nella distribuzione in Russia. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la Universal Pictures ha abbandonato il progetto, e il regista, che ha espresso posizioni contrarie all’invasione, è stato oggetto di attacchi da parte di esponenti filo-governativi.

Accoglienza e reazioni in Russia

Nonostante le controversie, il film ha ottenuto un notevole successo al botteghino russo, con oltre 3,7 milioni di spettatori e incassi superiori a due miliardi di rubli. Il critico Anton Dolin ha definito l’opera “la prima degna trasposizione del romanzo di Bulgakov” e “il miglior film commerciale realizzato nella storia della Russia moderna”. Tuttavia, figure come Vladimir Solov’ëv e Zachar Prilepin hanno criticato aspramente il film, accusandolo di essere una “spazzatura antipatriottica” e chiedendo indagini sul finanziamento pubblico ricevuto. 

Distribuzione internazionale e arrivo in Italia

Dopo le difficoltà incontrate in patria, “Il Maestro e Margherita” ha trovato una nuova vita all’estero. In Italia, il film viene distribuito da Be Water Film e sarà nelle sale a partire dal 19 giugno 2025. La pellicola offre al pubblico italiano l’opportunità di confrontarsi con un’opera che, pur ambientata nella Russia degli anni ’30, solleva interrogativi attuali sulla libertà di espressione e sul rapporto tra arte e potere.

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